Il fascismo piace perché racchiude le aspirazioni frustrate, esalta gli odi camuffandoli da diritti e rassicura l’inferiorità del popolino. Il fascismo non è un credo politico, è un modo di essere. È una condizione umana. La ricerca di un’esistenza quieta, tiepida, comoda. Elegante nel portamento e priva di conflitti.
Soprattutto interiori. La fame di approvazione. Di una qualsivoglia autorevole investitura. Ci si sente meno soli. Se si fa tutti la stessa cosa e sorrisi sbiancati ci assicurano che si tratta della cosa migliore.
L’intelligenza collettiva è uno sforzo sovraumano, l’assunzione collettiva di responsabilità un’utopia.
La sindrome di T.I.N.A. (there is not alternative) una complicazione letale.
Ci siamo dentro fino al collo.
E non perché movimenti di neo destra si fanno sentire qua e là. O perché proprio dalla Germania parte un’analisi sulla recrudescenza del fenomeno in Europa. O perché i Neocon governano il pianeta. O per il fascismo in India. Non c’è un colore, una bandiera, una sigla. Non piove dall’alto. Siamo noi. Siamo noi che ci lasciamo permeare, avvolgere, sedurre.
Quell’ammaliante sensazione di essere blanditi e persuasi. Nessuna fatica, nessuno sforzo. Convinti. O comunque sufficientemente soddisfatti di come vanno le cose. Accogliere tra le gambe il demone purché non rincari la benzina. Grati, abbeverarsi allo sgocciolamento che sbava dalla bocca del leviatano che abbiamo partorito e che dobbiamo pur riconoscere sangue del nostro sangue.
Il fascismo siamo noi. Siamo noi che tiriamo dritti. Che a cottimo e in nero tentiamo di vendere a chi l’ultima cosa che dovrebbe fare è comprare. Noi che commerciamo futuri come fossero patate, li ipotechiamo, li pubblicizziamo, quando di futuri non ce n’è quasi più. Noi che accettiamo la manomissione dei fatti, che assimiliamo nuovi significati per antiche parole con una velocità sorprendente. Che ci creiamo un’immagine del mondo in campionatura random.
Che l’assurdo non c’inquieta e le contraddizioni le snobbiamo perché sono fastidiose. Noi che non ci costa la delazione, e tantomeno il silenzio, a danno degli altri, anzi abbiamo perso il senso di cosa siano. Ci viene naturale calpestare se c’è da calpestare e lasciar correre se conviene lasciar correre. E facciamo tanto d’occhi se qualche spirito libero dichiara, Ecce homo. Se insiste poi, allora lo ignoriamo e, alla peggio, lo mettiamo alla berlina.
Siamo noi che, come i mafiosi accolti la domenica in chiesa, riposizioniamo la nostra anima con sms da 2 euro.
gennaio 2010
Andiamo a vedere quale fascia sociale, e perché, con il proprio sostegno, sta facendo diventare Alba Dorata uno dei partiti principali della Grecia.
2011
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