Prego per il dottor Denis Mukwege e per il giovane Akilimali Saleh.
Perché mantengano forza e determinazione.
Perché non dubitino mai del valore di quello che fanno.
Che io muoia domani non importa, il mio spirito è nella direzione del terzo millennio.
Anche senza vederne gli esiti, anche se ci vorrà un secolo, o forse due o tre,
tutto il tempo che ci vorrà.
Anche invano, maledizione, anche invano.
Perché è questa la direzione.
Intelligenza e umanità.
Il futuro si sta avverando.
Possiamo andare a picco ma non è detto.
Chi è d’esempio ci riempie l’anima. Impariamo ad essere noi d’esempio.
Un meraviglioso contagio.
Il dottor Mukwege è un ginecologo che esercita nella Repubblica Democratica del Congo.
In 15 anni ha operato decine di migliaia di donne e bambine vittime di stupro etnico, mettendo a rischio la propria incolumità.
Ha cercato e ottenuto l’attenzione della comunità internazionale, sono stati pubblicati dei dossier, ha ricevuto premi e riconoscimenti, ma quell’ondata di indignazione che avrebbe dovuto fermare il massacro non c’è stata e lui non se ne capacita.
(una cifra nell’ordine di 500.000 donne violentate in 16 anni )
Vagine con dentro pezzi di legno e vetri
Vagine lacerate dai rasoi e dalle baionette
Vagine corrose dalla soda caustica
Vagine date alle fiamme
Madri rese schiave e nutrite con la carne dei propri figli
Bambine che non potranno più essere né donne né madri.
Akilimali Saleh è un liceale di 15 anni. Conduce a Goma un programma radiofonico sui diritti dell’infanzia.
A 15 anni. Un uomo.
Che ha avuto la fortuna e la forza di non essere trasformato in un bambino soldato e la volontà di non soccombere all’orrore del luogo in cui vive ma di lottare perché l’orrore finisca.
Fonti:
Human Rights Watch “La guerre dans la guerre”
Internazionale n.984 2013
Radio3
febbraio 2013
Tutti i diritti riservati
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