martedì 25 giugno 2013

PAROLE CHIAVE 2

Ho pensato di leggermi di seguito le parole chiave che ho utilizzato sinora in 96 post. 
Ho trovato l’elenco interessante e ho pensato di proporvelo. 

1º maggio, aborto, abuso, accordi sovranazionali, acqua, Adam Brandejas, Africa, aggiotaggio, agribusinnes, agricoltura, Alba Dorata, allevamenti intensivi, amore, Andreotti, anidride solforosa, anima, Animatronics, ansia, armi, articoli, articolo 414 bis, Arundhati Roy, Asia Water Development Outlook 2013, Assange, Assenza, attacchi di panico, balene, Banca Mondiale, banche, Bangladesh, belen Rodriguez, Berlusconi, biocarburanti, biocolonialismo, biologico, blog, bolla immobiliare, Borges, Boston, botulino, Bradley Manning, Brasile 2016, BRI, Brigate Rosse, British Petroleum, Brzezinski, Bush, CAFTA, calcio, Canada, cancro, Cancun, carestie, carne, carrello facile, catastrofi, chemtrails, Chiesa, chirurgia estetica, cibo, Cina, civiltà, cloud, Coccolino, colon, combustibili fossili, commercio, commercio delle emissioni, Commissione Trilaterale, Comune di Imperia, comunicazione, condizione umana, conflitti, CoNOsci, consumi zero, consumismo, consumo, consumo del territorio, Corea del nord, corruzione, corte di Strasburgo, crescita, crescita demografica, cultura, dark pool, data center, Deepwater Horizont, deforestazione, delocalizzazione, democrazia, denaro, derivati, desaparecidos, dignità, diritti, diritti animali, diritti umani, diritto dei bambini, Diritto Internazionale, disastri ambientali, discriminazione, donne, dubbio, eccidi, ecodosi, ecologia, economia, economia internazionale, ecosistema, Edge Foundation, edilizia, elettricità, elettronica, elezioni, emergenza sanitaria, Emirati Arabi, empatia, energia, entropia, epidemia, erbicidi, ERT, esplosione, etica, Europa, Expo Milano, Facebook, fame, famiglia Winshaw, fare soldi, fascismo, Fed, felicità, filo rosso, finanza, fisica, flessibilità, FMI, fonti rinnovabili, foreste, forum, forza lavoro, fosforo bianco, futures, GATS, genocidio, Genova, Genpets, geoingegneria, gesuiti, Giacomo Leopardi, Giappone, giorno della memoria, giustizia, Glencore, global governance, globalizzazione, Goma, Google Adwords, Gossip, governo, grande distribuzione, grandi dighe, Greenpeace, Grillo, guerra, Human Rights Watch, Ilaria Alpi, immigrati, Imperia, impronta ecologica, IMU, incentivi fiscali, India, indulgenza, informazione, informazioni, ingiustizia, inquinamento, integrazione, intelligenza, intelligenza artificiale, internet, interrogazioni parlamentari, Isew, Islanda, Istanbul, Italia, IWC, kamikaze, Kinder, Kissinger, laboratorio scolastico, lago Ciad, lago d'Aral, land grabbing, lavoro, lega, leggi, Lenor, leva obbligatoria, leviatano, liberalizzazione, libero mercato, libri, libro, Liguria, Liikanen, linguaggio, Lotto, Lottomatica, low cost, Luis Sepulveda, luna, M5S, mafiosi, mais, Mani Pulite, manifestazione, mare, masturbazione, materiale intellettuale, materie prime, Mc Namara, mediterraneo, memoria, memoria storica, metodo scientifico, Midway Island, mine, miniera, Mit, monaci Tibet, mondo, monopoli, Monte dei Paschi, morbistenza, morti sul lavoro, multinazionali, mutilazione, mutui, NAFTA, naufraghi, nazismo, Neocon, New York Times, news, occupazione, Occupy Wall Street, ogm, olocausto, OMC. 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L'ASSENZA

L’assenza da queste pagine procura un senso di colpa. In questo tempo in cui chi prima fa arrivare un messaggio ha più possibilità di raggiungere l’obiettivo che si è prefisso, quello della riflessione diventa un limite. E se poi dobbiamo, nella vita, correre per riuscire a pagare l’affitto e tirare a campare dignitosamente, s’impone nelle mezz’ore sottratte alla frenesia e all’ansia, una scelta difficile. Buttarsi nella mischia del web senza stare troppo a pensarci o fermarsi, abbandonarsi al flusso dei pensieri e cercare di fare il punto? 
Potrei mettermi a scrivere di ogni fatto che va a mettere in movimento mente e spirito ma la sostanza resta la stessa, le considerazioni di base identiche. E poi, troppe le vicende, ogni giorno. 
E serve questo fiume di parole? Servono anche le mie? 
E ancora, evitare l’assenza da una coscienza virtuale, coscienza che dovrebbe servire a migliorare le vicende di quest’umanità smarrita sul proprio pianeta, ne determina un’altra di assenza, più grave, più profonda. Tra scontrini, bollette, e digitali finestre sul mondo, si resta fuori dalla vita. E non va bene.


E poi succedono cose come questa, che apri la posta e trovi una mail che ti dice che hai un nuovo follower su twitter, il nono. Twitter su cui giri i post del tuo blog. E leggi un nome e quel nome è Luis Sepulveda. E ti prende un’emozione profonda che piangi. E speri che legga ogni cosa che hai scritto. Che ci trovi l’ennesima conferma che nessuna parola è vana, nessun’azione lo è. Lo dico a me stessa.
La conferma che qualcuno che trova e raccoglie il testimone c’è sempre. Anche se non lo sai.

10 giugno


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AMO LA PUBBLICITA'

Amo la pubblicità. Perché mi spiega la vita 

Wind offre 400 minuti + 400 sms + 1 giga di traffico internet alla settimana. Spot successivo, arriva Vodafone che, per una cifra analoga, rilancia: 500 minuti + 500 sms + 2 giga. Io ho Tim: 200 minuti + 200 sms + 1 giga, che non uso perché ho fatto disattivare le funzioni online. Poi c’è la storia che sei già con una compagnia ma se vuoi usufruire di alcune promozioni ti suggeriscono di uscire e rientrare, cioè stipulare un contratto con la concorrenza, starci il minimo indispensabile e poi tornare all’ovile. 
Per assurdo, non è più la fedeltà a essere premiata. 
Insomma, è così che sprechiamo le nostre già compromesse energie? Dietro a ’ste cose? 

Siti che propongono approfondimenti e inchieste, hanno banner pubblicitari che recitano, ad esempio, “guadagna da oro e petrolio. Account di prova gratuito 10.000 €” Sarà. 

Accendo una tivù: un motivetto istiga “Oro in euro, cambi subito, cambi in meglio!” Ma com’è che si chiama quando ti prendono per il naso? Pubblicità mendace. E quell’altra parola com’è? Ah, sì: aggiotaggio. 

Su un altro canale due spot consecutivi mi confondono le idee: Lenor al gelsomino scarlatto o Coccolino Sensation alla campanula selvatica e bergamotto? 


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venerdì 14 giugno 2013

ASSENZA

Dovrò rialzare la vasta vita
che ancora adesso è il tuo specchio:
ogni mattina dovrò ricostruirla.
Da quando ti allontanasti,
quanti luoghi sono diventati vani
e senza senso, uguali
a lumi nel giorno.
Sere che furono nicchia della tua immagine,
musiche in cui sempre mi attendevi,
parole di quel tempo,
io dovrò frantumarle con le mie mani.
In quale profondità nasconderò la mia anima
perché non veda la tua assenza
che come un sole terribile, senza occaso,
brilla definitiva e spietata?
La tua assenza mi circonda
come la corda la gola
il mare chi sprofonda.

(“Assenza” / FERVORE DI BUENOS AIRES – Jorge Luis Borges)

Ho scritto un post intitolato L'assenza e l'associazione è stata inevitabile.

sabato 8 giugno 2013

CANCRO

Cos'è quest'epidemia? 
Che stringe il cerchio sempre più stretto. Questo male che divora l'intestino e poi tutto il resto.

Quando nel giro di un paio d'anni, una decina abbondante tra le persone che conosci ti dice che ha una bestia che gli mangia il colon, e con il tempo il numero delle persone aumenta, inizi a pensare a un contagio. 
A qualcosa che si trasmette.
A qualcosa che ci entra dentro.
Ti fa guardare l’altro come qualcuno che non c’è già più e si inizia subito a metabolizzare il distacco, ci si porta avanti. Ci si fa il callo.

E ti fa pensare anche che c'è solo da mettersi in fila.

Sarà il cibo, sarà l’aria, sarà l'inquinamento elettromagnetico. Non lo so. Quel che sia. Non importa più. Abbiamo evidentemente messo delle cause irreversibili.
Benvenuti nel nuovo millennio!


14 maggio  2013

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MANIFESTAZIONE A ISTANBUL



E’ un’immagine contraffatta. Fasulla. Una bufala. Un tale accanimento contro un manifestante? In passato nel mondo, e qui da noi anche, ben lo sappiamo, è accaduto di tutto, ma quelle sono dieci mannaiate… Un fotomontaggio, cos’altro può essere? 

Ho incontrato pratiche e violenze indicibili nel corso di alcune mie ricerche e la mia anima ha accolto fiumi di sangue, di arti amputati, di scempi e atrocità. 
Ho accolto il dolore lontano e me ne sono fatta carico nel silenzio della mia stanza senza potervi porre rimedio. 
Mi sono imposta la compassione per questa specie animale del cazzo, per poter ancora e sempre amarla e sostenerla e riuscire a distinguere, senza cedere al rifiuto, al cinismo, alla collera. 
Ma l’altra sera, questa immagine improvvisamente davanti agli occhi seduta davanti al computer, mi sono vomitata sulle ginocchia. La mia pancia si è strozzata su se stessa, come un aborto improvviso e violento. 
Espellere. Non appartenere. Disconoscere.

1 giugno
 
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giovedì 6 giugno 2013

EDILIZIA

Nelle periferie urbane, in Italia, palazzi su palazzi restano invenduti. Centinaia di migliaia di metri cubi fuori mercato.
E si chiedono incentivi per l’edilizia.
I grossi speculatori perché guadagnano dal costruire ancor prima che dal vendere, per cui finché possono ci provano, e finora ci riescono. Se c’è un settore dalla spiccata connotazione clientelare e mafiosa è quello dell’edilizia. Gli imprenditori medio piccoli, invece, perché sono inguaiati. Non riescono a realizzare, come si dice, a rientrare degli investimenti, non possono pagare dipendenti e materiale, e rischiano il fallimento. Ammaliati dalla sirena della crescita ad oltranza¹, hanno pensato soltanto a mettere su cemento con mattoni senza preoccuparsi di cosa accade nel mondo. Indietro di almeno mezzo secolo rispetto alla realtà, ora piangono, arrabbiati, disperati, stupiti che il meccanismo si sia inceppato. E danno la colpa alle tasse che spaventerebbero i potenziali acquirenti.
In Spagna, in alcune zone, vendono gli appartamenti come al supermercato: se ne compri uno, il secondo te lo regalano.
Degli obiettivi della Terza Rivoluzione Industriale, che creerebbe migliaia di posti di lavoro² nell’edilizia e darebbe il la a una non indifferente ripresa economica, non frega niente a nessuno. Non se ne parla. Gli addetti ai lavori non sanno di che si tratta. Eppure basterebbe studiare la faccenda e mettersi d’accordo. Ma ci sono troppi interessi in ballo. E poi chi me lo fa fare di fare le cose meglio, se a farle alla vecchia maniera, i soldi in saccoccia me li metto comunque? Sono sempre meno quelli che ce la fanno, ma sono evidentemente ancora troppi.

Anche in questa mia città che amo, Imperia, vedo gli esiti della medesima ingordigia mortifera. Come in un microcosmo, si ripropongono le dinamiche che sono dell’intero Paese. Che sono dell’uomo. Anzi di quest’uomo di passaggio. Avido, presuntuoso e per nulla lungimirante.

Nel corso degli anni che ho trascorso qui, da più persone e in ambienti diversi, ho ripetutamente udito affermare che da queste parti ci sono due, tre persone che fanno il bello e il cattivo tempo per quanto riguarda la gestione del territorio. Vedi piani regolatori e concessioni edilizie. Ne fanno i nomi con disinvoltura, ne dichiarano i legami con le stanze del potere. Insomma pare che tutti sappiano qualcosa di cui mai ho sentito o letto alcunché dagli organi di informazione. Né so di procedimenti penali in corso.
Non sono di qui e non conosco direttamente persone e fatti, per cui l’unica affermazione che posso fare è che in venticinque anni ho visto Imperia diventare un ricettacolo di cementi armati e non mi piace.

L’Italia è forse il Paese, in Europa, con il maggior numero di proprietari di case. Spesso più d’una. Il semplice buon senso dovrebbe evidenziare la stupidità del continuare a costruire. Sarebbe ora di iniziare seriamente a parlare di riconversione edilizia. Sarebbe ora di pretendere di essere governati con intelligenza. Sarebbe ora che chi ha prove di atti illeciti le mettesse sul tavolo.

 ¹Secondo Eurostat (giugno 2013) il Pil della zona euro, dopo il quarto calo consecutivo, è in flessione su base annua dell’1,1%. Rimando al post del 20 aprile “Economia”.
²Si perdono posti di lavoro al ritmo di decine di migliaia in ogni Paese (in Italia ad esempio dal 2007 al 2012, 500.000 posti di lavoro persi nel manifatturiero). E’ovvio che bisogna crearne di nuovi.


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mercoledì 5 giugno 2013

NAUFRAGHI

Un po’ d’indulgenza, suvvia, per quest’umanità latente. 
Troppo impegnata a cercare di stare al mondo.
Dove il tempo? Dove l’energia per capirlo e amarlo il mondo? 
E poi è sufficiente che qualcuno a noi vicino non ci comprenda, ci deluda, ci ferisca, o esca, in un modo o nell’altro, dalla nostra vita, che qualcosa non vada come avremmo voluto, che eccoci prostrati. 
Ci sentiamo smarriti, insicuri, soli. Noi al centro dell’universo, e dell’universo ci dimentichiamo. Improvvisamente i problemi degli altri vengono sbattuti malamente in un angolo anche da chi li ha sempre avuti a cuore. Cediamo  all’oblio e all’incoscienza, pur di non essere sopraffatti dal disincanto. Ci procuriamo diversivi e distrazioni. O cediamo al cinismo, ci abbarbichiamo su esso, conficcando le unghie nella pietra.
Ma qualunque scelta compiamo sbagliamo, ci allontaniamo sempre più dalla persona che credevamo di essere, e che potremmo forse ancora essere, tragicamente persuasi dell’inutilità di tutto. Ma la ripetizione può diventare una buona zattera. 
Accanirsi dunque con dei naufraghi? 
Che altro siamo? 
Un po’ d’indulgenza… 


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PACCHETTO FANS

A me procura una certa inquietudine. 

“Pacchetto 1000 FANS/ 60 euro” Al momento in offerta con il 50% di sconto sul prezzo di listino per gli iscritti a Pubblimprese (fino a fine gennaio 2013). 
Comprare migliaia di fans. 100 al mese per 23 euro, 250 per 39 euro, 500 per 69 euro. Sempre al mese. 
Aumentare i Mi piace. Anche questo. Prezzi di listino. 

Li immagino, come quelli che stanno a vendere aria letteralmente fritta per le compagnie di telecomunicazioni, gli occhi a palla dalla stanchezza, seduti a cottimo, file e file di pc, a dare Avvio a chili di Mi piace, ad amalgamare profili, a carpire Ok, a creare la nostra visione del mondo. E nel salone accanto a riempire i forum di discussione su indicazione e finanziamento delle multinazionali. A fornirci la nostra democrazia prodotta in serie. 

 E’ banale lo so, ma non per questo meno giusta la domanda: cosa, di autentico, è rimasto? 

gennaio 2013 


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