sabato 29 novembre 2014

UN CAFFÉ SUL PORTO

Questa mattina in Calata Cuneo a Imperia, ho incontrato l'amico e scrittore Marino Magliani. Abbiamo preso un caffè insieme. Una decina di minuti soltanto, come stai, cosa stai facendo, reciprocamente, con cordialità. Si stava bene al tavolino sotto i portici a pochi metri dall'asta del pesce. Cielo grigio e temperatura mite. Sarei rimasta a lungo a guardare intorno, entrambi in silenzio, solo di tanto in tanto scambiare qualche impressione.

29 novembre 2014


lunedì 24 novembre 2014

EMISSIONI E CRESCITA

Secondo i sempre cauti giudizi dell’Ipcc (gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico), i livelli di emissione di CO₂ dovrebbero essere nel 2100 uguali a zero o, meglio ancora, inferiori ad esso. Ça va sans rien dire, bisognerà assorbire non solo evitare di produrre. E, sorpresa delle sorprese, il Fondo Monetario Internazionale, sostiene che la riduzione delle emissioni di anidride carbonica non avrebbe alcuna ripercussione sulla crescita economica!
Pare che salvare il pianeta sarebbe non solo gratis, ma darebbe grande impulso all’economia. E i sostenitori della TRI (Terza rivoluzione industriale) insegnano.
Forse alla buon’ora uno spiraglio si apre?
Non sono fantasie o derive demagogiche, se lo credete non avete il senso della realtà. L’assioma secondo cui in assenza di fonti, metodi e concetti definiti con precisione è possibile dire tutto e il contrario di tutto conferma la sterilità della maggior parte delle parole che vengono fatte. Ogni fronte ideologico si fa forza dell’approssimazione intellettuale di quelli avversi per limitarsi a contraddirli e tacciarli d’incompetenza. Nessuno che, con determinazione, costanza, e onestà intellettuale, metta mano e cervello alla risoluzione dei problemi, smascherando le false certezze e rimettendo tutto in discussione. E chi lo fa non ha potere.  Ma se continuiamo a ignorare le scrupolose analisi fatte da persone serie, competenti, e lungimiranti, potremo solo sostenere che limitare le emissioni fermerebbe la crescita. Un mero pregiudizio. Eppure, manichei a oltranza, passiamo dalla filosofia della crescita esponenziale e senza criterio a quella della crescita zero, ma, come molto spesso accade, la giusta via sta a metà. Eliminare produzioni superflue e obsolete è auspicabile, così come fermare lo sfruttamento incontrollato e criminale di popoli e terre, altrettanto vero però è che potremmo fermare la recessione globale, mantenere uno standard di vita elevato ed estenderlo a un numero sempre crescente di persone, senza bloccare o frenare la crescita, anzi incentivandola.
Non facciamoci fuorviare dal Pil crescente di BRICS – Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, dove comunque i segni dell’illusorietà di certi parametri e le falle del sistema sono alla luce del sole, dove le condizioni della stragrande maggioranza della gente continuano a peggiorare alla faccia dei ragguardevoli tassi di crescita registrati -, né dalla teoria dura a morire del Trickle down o da quella della U dell’intellettualmente onesto Kuznets, perché alla fine della fiera, il tutto si traduce in produzione di denaro con denaro. Il demone da sconfiggere è l’avidità e, come dice l’amico Marco Paolini, vabbè accumula, accumula, ma a un certo punto metticelo un cazzo di tetto, un limite, se no sei malato.
Siamo detentori di conoscenze straordinarie e dobbiamo trovare il coraggio e la forza di rovesciarle nel mondo e pretendere che vengano utilizzate, per nostro beneficio e per rendere grazie a questo pianeta che stiamo distruggendo a una velocità sorprendente.


agosto 2014


(tutti i diritti riservati)

DOCCIA ILLIMITATA

Piazzata al sole nei pressi della Galeazza a Imperia, oggi ho trascorso due ore a fare la guardia a una doccia mal funzionante. Una volta premuta la manopola del rubinetto il flusso d’acqua non s’interrompe salvo il ritirarla indietro con decisione.
Agli sguardi di alcuni bagnanti rivolti, smarriti e interrogativi, verso l’alto alla prodiga pigna, ho reagito dando una voce: bisogna tirare indietro la manopola. Altre volte distratta dalla lettura, vedendo che l’acqua scorreva senza che alcuno ne beneficiasse e che le persone nei pressi non davano mostra di essersene accorte, mi sono alzata e sono andata a chiuderla.
A un certo punto sono arrivate tre ragazze sotto i vent’anni. Hanno premuto la manopola una volta e a turno, per almeno cinque minuti a testa, si sono fatte la doccia ridendo e scherzando. Dopodiché dietrofront e se ne sono andate.
Non sfiora le vostre belle faccine, mie care, il dubbio che se l’acqua continua a scendere ininterrotta per un quarto d’ora abbondante forse sia necessario chiuderla?


luglio 2014


(tutti i diritti riservati)

MOLESKINE 7

La perdita della memoria è funzionale alla sopravvivenza.
In fondo pochi anni dopo una catastrofe la vita bene o male procede.

Cosa sarà mai quel poco di altra materia esanime lì a terra?

MAGAZZINO

Metto tutto nelle scatole. In bauli. Di più non ce la faccio.
Tutta questa morte che avanza e circonda, che sia guerra, fuga, sfruttamento, cataclisma. E’ un gioco, tutto solo un gioco. Di interessi e di dominio, le cui regole complesse e mascherate e gli intrecci restano fuori dalla portata di chi deve mandare avanti baracca e burattini un giorno appresso all’altro.
Un gioco al massacro. Di popoli, di terre, di generazioni a venire. Uno sterminio pianificato.
Cronaca economico politica e sociale internazionale, non posso, non ho la forza di sostenerne oltre il peso. Leggo, approfondisco, ritaglio, stampo e metto nelle scatole. Per i posteri.
Che abbiano del materiale per crearsi nella testa un cazzo di filo rosso.

giugno 2014



(tutti i diritti riservati)

INAUGURAZIONE DI BORGO FOCE

Questa sera sono scesa a Borgo Foce per un aperitivo con mia madre: è il suo compleanno e ha poche occasioni di distrazione.
C’erano molte persone, avventori, autorità locali e regionali, e rappresentanti dell’Imperia bene. Non ricordavo dell’inaugurazione del borgo rimesso a nuovo e reso zona pedonale: vista l’occasione avrei scelto un altro posto, più tranquillo e intimo.
A parte considerazioni sul risultato dei lavori compiuti, che evoca l’omologazione mentale con cui le amministrazioni si approcciano ai cosiddetti lavori di “restyling”, piazzette alla fine tutte uguali con uguali materiali ovunque, e quindi inesorabilmente prive di un legame con l’anima, la memoria storica, e il carattere dei luoghi, una persona con il benché minimo amore per il giornalismo, quale io dichiaro di essere, non si sarebbe lasciata sfuggire l’occasione e avrebbe penetrato la folla. Avrebbe interloquito, si sarebbe confrontata e relazionata e, una volta a casa, avrebbe scritto un pezzo. Invece, dopo che mia madre se n’è andata, ho attraversato il borgo in silenzio, aliena, guardandomi intorno: capannelli di persone qua e là, il muretto occupato, calici pieni, pacche di confidenza e intesa, saluti, strette di mano, commenti. Ho proseguito e ho raggiunto la base del molo. Ho guardato a lungo le onde oltrepassare il frangiflutti. Poi sono tornata indietro restando comunque ai margini dell’assembramento. Mi sono seduta sul bordo di un’aiuola e sono rimasta incantata a osservare il percorso di un piccolo coleottero sul selciato.


8 luglio 2014


(tutti i diritti riservati)

RIFIUTI A IMPERIA

La situazione rifiuti a Imperia, dopo la breve illusione di una nuova gestione vagamente più lungimirante, oggi è disastrosa. Non solo attorno ai cassonetti ma dappertutto in città c’è sporcizia. Il commento ricorrente che si ode per le strade è: come a Napoli. E invece no! La realtà di Napoli appartiene a Napoli, questa è la nostra. E’ la realtà di Imperia. E’ il risultato di ciò che siamo stati in grado di fare, amministrazione e cittadini perennemente votati alla delega e alla critica sterile. Zozzi e menefreghisti. Che, visto che c’è merda ovunque, ne aggiungiamo, tanto è inutile fare le cose per bene.
E’ veramente vergognoso, sentenzia l’uomo in giacca e cravatta, scagliano con l’indice la cicca per strada.


estate 2014


(tutti i diritti riservati)

MOLESKINE 6

La politica dovrebbe essere un luogo di costruzione in cui pensiero e senso diventano azioni rivolte al bene comune, e non un luogo di costruzione di carriere.

Primavera 2014

SPIAGGIA PER CANI

Un barboncino gigante, un labrador nero, una lupa coyote, un bastardino aitante, un volpinoide di taglia media, un mezzo yorkshire e mezzo qualcos’altro. Non si erano mai visti e hanno creato una comunità in pochi minuti. Ogni nuovo arrivato viene avvicinato, annusato e inserito nel gruppo senza conflitti.
Hanno uno spazio dove essere liberi, sanno riconoscerlo come tale e lo condividono.


Giugno 2014



(tutti i diritti riservati)

domenica 23 novembre 2014

AMBIZIONI DA PREMIO NOBEL

Ho ambizioni da Premio Nobel. 
Come Saramago, lui però riluttante, vorrei pubblicare i miei post su carta, nella speranza che li leggano in tanti. 
Non perché ritenga di dire qualcosa di nuovo o illuminante. Si tratta della mera ripetizione di concetti e principi mille volte e meglio raccontati, condivisi, perorati. Ma aggiungere una voce, anche la più piccola, ha permesso a tali concetti e principi di percorrere i secoli e sopravvivere a essi. 
Per questo. Per aggiungere intanto la mia, di voce. 
Non per protagonismo. Con riluttanza ho esposto il mio nome. Ma per coerenza con ciò che sovente affermo, che ogni individuo deve mettersi in gioco, nome e cognome, in prima persona per ciò in cui crede, a prescindere da una guida, a prescindere da un leader. Non più delegare. 

Però questa storia del blog non la so gestire.  Sembrano inutili messaggi in bottiglia. E non voglio passare il mio tempo sulle piattaforme sociali. Preferisco passarlo per strada. Mi spiazza la faccenda del ritmo. Si leggono, in genere, solo le ultime cose. E tutto il resto? Forse, prima c’è qualcosa in più, forse prima c’è qualcosa di meglio. Forse una contraddizione, un ripensamento. Ecco, non si può perdere la visione d’insieme. Per questo vorrei raccogliere tutto in un libro. Perché il discorso sia completo e tutto sotto mano. Perché non ci siano equivoci. Perché non ci si debba anche mettere a cercar di decifrare. 
Perché emerga un filo rosso. 

Quando guardo la provenienza di chi visualizza i miei post, trovo, oltre a quelli europei, Paesi come Lituania, Singapore, Bosnia, Federazione Russa, Marocco, Algeria, Ucraina,… Scrivo solo in italiano, mi chiedo, ci finiranno per caso? Si tratta di italiani all’estero? Quanti dei 10 visitatori medi giornalieri leggeranno? 

E’ utile insomma quello che sto facendo?


2 giugno

Tutti i diritti riservati