mercoledì 25 marzo 2020

CORONAVIRUS 5

Dopo quindici giorni di reclusione la prima breve passeggiata entro duecento metri da casa. Mi sono seduta sui gradini del sagrato di San Pietro al Parasio a godere del sole tiepido del pomeriggio. Come la sera dell'ultimo dell'anno*.
Cerco di spegnare il cervello e soltanto respirare a fondo.
So che a molti parrà una bestemmia, ma a una parte di me tutto questo sembra bellissimo.
L'autostrada e la via Aurelia silenziose, il mare libero, il cielo anche. 

domenica 22 marzo 2020

GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

Ieri era la giornata mondiale della poesia. L'ho dedicata all'ascolto del silenzio che pervade le strade.

Rimedio oggi scegliendo a caso in una mia raccolta di poesie

RENDICONTO


È urgente compilare
un elenco.
Bisogna mettersi in pari.
A tutti tocca restare
con niente.
Iniziamo a contare.
Io devo rendere conto
dei riflessi sul mare,
tu della pioggia,
tuo fratello invece
dell’ombra degli alberi.
A quell'uomo spetterà
di restituire l’acqua ai fiumi,
quella donna alla fermata,
forse è lei a dover ripagare
per i voli degli storni.
Il ragazzo seduto al bar
ha un debito che riguarda
le spighe del grano,
e quell'altro con la sacca
a tracolla, spetta a lui
il debito per ogni frutto
raccolto.
Le tre ragazze là
che vedi rumorose
credo divideranno il conto
di pesci, ronzio d’insetti
e rose.
Poi ci sono i vitelli,
il latte e le conchiglie.
I profumi, il vento,
le pietre, i metalli.
Chiamate scrivani,
passate la voce.
Il tempo non avanza, presto.
L’elenco è infinito
delle meraviglie.


2017

sabato 14 marzo 2020

REDDITO DI CITTADINANZA E CORONAVIRUS


So che in questo momento di seria difficoltà per tutti, potrà sembrare che le mie considerazioni siano fuori luogo ma, invece, penso che maggiormente ora, in questa fase di emergenza sanitaria, l'iniquità dei requisiti per accedere al reddito di cittadinanza saranno evidenti.
Una persona che vive sola per avere accesso a un minimo di aiuti, deve grosso modo avere un indicatore ISEE inferiore a 9360, con beni immobiliari, esclusa la casa di abitazione per un valore non superiore a 30.000 euro, un reddito mobiliare non superiore a 6000 euro, e un redditto da lavoro anch'esso non superiore a 6000 euro, questo senza entrare nel dettaglio.
Controvoglia ho deciso di mettere in piazza i fatti miei e portare la mia situazione personale quale esempio di tante altre analoghe che restano in un limbo privo di tutele. E ne esistono di ben peggiori.
Ho cinquantatre anni, sono in affitto, non posseggo nulla a parte un auto del 2000 e un motorino scassato, un vecchio pc, niente tv, tablet, e ammenicoli di ultima generazione. Viaggi, alberghi, ristoranti, estetista, cosmetici, niente di niente da un bel pezzo. Sono invalida al 55%. Da quando a giugno 2018 (purtroppo pochi giorni prima della firma di un contratto a tempo indeterminato) ho iniziato una trafila ospedaliera terminata tra interventi, ricoveri, convalescenze, fino a maggio 2019, non ho potuto ovviamente lavorare. Da giugno 2019 a oggi non sono riuscita a trovare un lavoro idoneo, pur essendo iscritta nelle categorie protette. Non ho chi mi mantenga. Ciò nonostante in questi ultimi due anni sono riuscita a far fronte a tutte le spese, dall'affitto, alle bollette, alle spese mediche. Durante i ricoveri, amici hanno provveduto per me. Ho restituito loro quanto anticipato incassando a inizio 2019 due buoni postali che costituivano i risparmi di una vita (diecimila euro).
A metà 2019 ho chiesto il reddito ma chiaramente la richiesta è stata rifiutata a causa dei buoni. Mi è stato detto che se non avessi trovato lavoro ne avrei avuto diritto nel 2020. Ora scopro che le regole sono cambiate e i due buoni postali fanno ancora reddito per il 2020 anche se estinti da più di un anno. L'Isee corrente si può fare solo se si perde il lavoro ma non se si usano tutti i risparmi per sopravvivere.
Da circa un anno dunque vivo grazie all'aiuto di persone care, ma c'è un limite.
Al momento ho circa 200 euro in banca, l'indicatore Isee degli ultimi anni non ha mai superato i 2000 euro. La mia auto è da aggiustare e il motorino è morto. Mi hanno regalato il denaro per acquistarne uno usato in modo da potermi muovere nel caso trovassi un lavoro. Quindi risulterà pure che mi sono potuta permettere di spendere soldi per un nuovo veicolo.
Ora con quest'emergenza, bloccata giustamente in casa, farò una bella spesa per andare avanti fino al 3 aprile. Poi, salvo miracoli, sarò costretta a chiamare la mia padrona di casa per dirle che da aprile non potrò più pagare l'affitto. Idem sarà per le bollette. Nonostante tutto ciò rientro tra coloro che non hanno diritto al Reddito di cittadinanza. So che ci sono persone messe peggio di me. E so che la solidarietà del prossimo non verrà meno ma è una questione di principio. Ci sono persone che, con vari espedienti, sono riuscite ad ottenere il Reddito (e non parlo di stranieri) pur non avendone stretta necessità. Non ho mai chiesto nulla, mi sono sempre mantenuta accettando spesso lavori a condizioni riprovevoli pur di lavorare. Non ho mai lasciato un pagamento insoluto. Secondo me qualcosa non quadra nell'impostazione di questo sostegno al reddito. Esiste un'ampia fascia di persone che ne viene esclusa pur avendone bisogno e diritto. Bisognerebbe che le istituzioni entrassero nelle case a verificare le reali condizioni di vita, i beni posseduti, il tenore.
Ugualmente, ora che si parla di aiuti alle imprese per le perdite dovute alla pandemia in corso, di tutela dei lavoratori che non dovranno essere licenziati, e via discorrendo, si lasciano fuori le partite Iva, i precari, gli stagionali, né si considerano i disoccupati, gli incapienti, i senza fissa dimora. Chi è più in basso scivolerà sempre più giù. Con buona pace degli ideatori del Reddito da Quarantena
(https://quifinanza.it/soldi/coronavirus-reddito-quarantena/361211/?ref=libero).



mercoledì 11 marzo 2020

CORONAVIRUS 4

Solo pochi giorni fa, era il secolo scorso. Un'epoca in cui c'era un altrove dove si verificavano guerre, disastri, calamità, ingiustizie. Un altrove abitato da altri. Esseri senza nome, numeri arroganti che cercavano di entrare in casa nostra. Poi è arrivato il virus. Indifferente alle nostre leggi e ai nostri confini, alla speranza di sopravvivenza che continuiamo a cercare nel sapone con cui ci laviamo le mani.


Avevo deciso di non scrivere più nulla sul Coronavirus, sulle misure per contrastarlo,  sull'inadeguatezza della politica, sull'incoscienza e il pressapochismo di tanti, ma inevitabilmente i pensieri arrivano e anche la voglia di condividerli.
Quante cose stanno accadendo e di cui la maggior parte delle persone ha forse solo sentito un accenno nei notiziari. Ormai l'emergenza del contagio domina la scena. 
Le nefandezze che stanno impunemente avvenendo in India, la Siria, la Libia, la persecuzione degli Uiguri, la piaga delle locuste che sta mettendo in ginocchio molti paesi dell'Africa Nord orientale, della penisola arabica e anche oltre, il programmato sversamento delle acque radioattive di Fukushima nell'Oceano Pacifico, lo squallore di ciò che sta avvenendo sul confine tra Turchia e Grecia, gli esiti nel mondo degli incendi che hanno dominato la cronaca fino a poco tempo fa, le epidemie di malattie curabili che falcidiano ogni anno centinaia di migliaia di persone (ebola, malaria, morbillo, poliomelite, ecc.), il cambiamento climatico, gli estremismi e le derive nazionaliste, la grave ipossia dei mari che se pur più lentamente di un virus determinato avrà esiti nefasti per tutte le forme di vita. 
Apocalisse significa rivelazione. Togliere ciò che copre, togliere il velo, disvelare la realtà. Il significato di grande e grave calamità deriva dal fatto che in assenza di una sciagura difficilmente capiamo qualcosa. Mi chiedo cos'altro serva per farci aprire gli occhi.
Tra chi ci prova, molti vedono in questa pandemia l'espediente della natura per mettere un freno alle nostre umane scelleratezze, altri vedono la prova del fallimento del modello della globalizzazione neo liberista.
In merito alla prima ipotesi, io credo che più che di espediente si tratti di un esito pressoché matematico. A ogni causa un effetto. Il modello intensivo applicato a tutto, la concentrazione promiscua di esseri viventi, lo sfruttamento sfrenato dell'ecosistema, l'abuso indiscriminato di antibiotici e sostanze chimiche, per forza favoriscono lo sviluppo di patogeni nuovi e tenaci.
Quanto alla seconda interpretazione, invece, temo che quanto sta accadendo darà maggiore forza al modello economico neo liberista. Non è una minaccia per esso. Al contrario favorirà la circolazione di merci e denari e l'accumulo di capitali, frenando però la libera circolazione degli individui. Stiamo entrando in una fase che potremmo forse definire di biopolitica. Chi se la scamperà, dopo aver assistito alla dipartita di un numero per adesso non ancora immaginabile di esseri umani, sarà ben disposto a piegarsi a qualsivoglia misura restrittiva pur di aver salva la vita. Accetterà qualunque imposizione di isolamento e chiusura. L'ostilità nei confronti dell'altro sarà considerata l'unica soluzione. Quest'epidemia offrirà terreno fertile a coloro che, forse, iniziavano a temere crescita e diffusione di malcontento e rivendicazioni di giustizia.

10.03.2020 ore 2.25