Ho letto sul penultimo numero di
Internazionale un articolo sulla prostituzione delle donne anziane in Corea del
Sud. Anziane e vedove, divorziate, abbandonate dai figli, o quello che è, e
totalmente prive di assistenza da parte dello Stato, ripiegano sul mestiere più
vecchio del mondo.
Il fatto è che a anche qui, a Torino,
a Genova, per parlare di realtà che ho conosciuto direttamente, ci sono donne
che a settanta, ottant'anni, battono il marciapiedi o, se possono, ricevono in casa.
Fino a qualche anno fa erano
poche, erano quelle che o non erano riuscite ad accantonare qualche risparmio
per la vecchiaia o, per assenza di legami, non erano riuscite ad allontanarsi
dall'unica vita che conoscevano. Ora iniziano a essere parecchie. Troppe per
non provare vergogna tutti quanti di appartenere a una società che concede
sempre meno spazio alla dignità umana.
ottobre 2015
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