Stavo stirando a casa di una
signora e non riesco a stirare senza guardare la televisione. In genere quando
c’è un’interruzione pubblicitaria mollo il ferro prendo il telecomando e metto
silenzioso. L’altro giorno avevo lasciato il telecomando distante e così ho
ascoltato anche gli spot pubblicitari. Sono rimasta ipnotizzata, con il ferro a
mezz’aria, la bocca semi aperta.
Tre, uno dietro l’altro.
Iniziando da quello del McItaly con carne chianina, fibra Tim a seguire, e Multicentrum.
Gli altri dopo erano superflui e li ho rimossi in tempo reale.
Riprese
su fondo nero, musica solenne in crescendo, un hamburger che
rotea come un pianeta nello spazio, non è da tutti farlo, non è da tutti offrirlo a
milioni di italiani, non è da tutti ma noi lo abbiamo fatto; poi la fibra che
città dopo città, stiamo collegando tutto il paese, per navigare velocissimi e
tutti insieme contemporaneamente, il futuro è già qui, e la fibra è capace di
connetterci ancora di più, e quindi Multicentrum, unico come te, perché le tue
impronte sono uniche.
Ho ricordato le frasi dello spot sulla fibra Fastweb: dentro
la nostra fibra scorrono i tuoi pensieri, i tuoi sogni, i tuoi progetti, tu sei
le nostre ali… con gli aeroplani dietro a fare un cuore con le scie.
Quelle del McVeggie: abbiamo tolto l’hamburger dall’hamburger
(!)…solo chi è in tutto il mondo può
portarti il mondo… e anche quell’altra della Citterio, sponsor all’Expo
2015, l’origine fa la differenza.
Cristo santo, buon vecchio Orwell, come scrissi ormai
vent’anni fa a Oreste Del Buono, eri un ottimista…
ottobre 2015
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