Negli ultimi 60 anni la popolazione mondiale è quasi quadruplicata e
il consumo del’acqua è aumentato di 6 volte, volevo scrivere ciò nonostante
invece scrivo quindi, quindi un settimo della popolazione beve acqua
contaminata e altri due settimi abbondanti soffrono a causa di penuria d’acqua
o e mancato accesso. Semplicemente perché si è fatta la scelta di seguire il
profitto. Infatti il consumo d’acqua è quasi totalmente da attribuirsi ai
settori agroalimentare, industriale, e allevamento, i cui prodotti vanno a
soddisfare la richiesta di beni e cibo da parte di una parte esigua della
popolazione con un’impronta ecologica abnorme. A riprova, oltre a dati
facilmente reperibili, dichiarazioni quali quelle del presidente
della Nestlè, Peter Brabeck, che propone di mantenere un 1,5% di tale quantità*
bene comune e di lasciare il restante 98,5% al mercato. Un uomo in grado
di affermare con assoluto candore che l’uomo è ormai in grado di gestire gli
equilibri naturali (!) e che, se pur ha riconosciuto il diritto di accesso
all'acqua per tutti gli esser umani in occasione del Forum Nestlè sul valore
condiviso (CSV Forum 2012 –Dehli, India), poi dichiara che l’idea che tutti gli
esseri umani devono avere accesso all'acqua rappresenta una soluzione estrema,
che l’acqua è un bene alimentare e come tale deve avere un valore commerciale
per poter aver riconosciuto un valore reale da tutti e che solo il mercato se
riesce a perpetrare la propria attività e incrementarla può partecipare
attivamente alla risoluzione dei problemi del mondo. Vale la pena ascoltare
tutta l’intervista: contiene riflessioni che rivelano limpidamente come certi
individui vivano in una dimensione empirea (https://www.youtube.com/watch?v=jiyKYY6mrUQ).
Qui sulla terra ci si spara per l’acqua. La desertificazione avanza,
la concentrazione salina delle acque e dei terreni aumenta progressivamente, le
falde collassano, i livelli di inquinamento sono raccapriccianti, corsi d’acqua
vengono deviati o bloccati, le persone o muoiono, o si ammalano o se ne devono
andare.
E cosa si fa?
Si continua ad andare a passeggio.
Come mia abitudine, alcune notizie in ordine sparso:
Nel 1995 a Israele fu assegnato il controllo dell’80% dell’acqua della Cisgiordania e ai
palestinesi il 20%.
Nella Striscia di Gaza il 96% dell’acqua è inquinata (forse questo un po' di cose le spiega).
In California, lo sfruttamento delle falde (ultima ratio) provoca
l’abbassamento del suolo anche di qualche metro al’anno: ponti, strade, canali
di irrigazione subiscono gravi danni.
Rio Tetè a nordovest di San Paulo, da maggio ad agosto diminuendo
l’apporto idrico le sostanze inquinanti prendono il sopravvento.
Spagna: centinaia di migliaia di ettari di terreno irrigati
illegalmente tramite pozzi abusivi: a questo ritmo sud Spagna desertico entro
2050.
L’acqua virtuale che abbandona i Paesi sotto forma di merci viene
sottratta in modo permanente (eventualmente in parte restituita in forma di
altre merci). L’idiozia di far coltivare fragole in Spagna per la Germania o
lattuga e melanzane in India per l’Europa. Che prima, parlando dell’India,
gliele facciamo coltivare per noi, poi giriamo la testa dall'altra parte quando
Monsanto & amici fanno soldi a vagonate con i pesticidi, infine blocchiamo
le importazioni perché non vengono rispettati i nostri standard di sicurezza in
agricoltura (2013)
*Di tutta l'acqua presente sulla terra, che è il 97.14% della quantità totale di acqua superficiale, solo il 2.59% è costituito da acqua dolce. Di questo 2.59% un'altra percentuale è intrappolata nelle calotte di ghiaccio e nei ghiacciai, circa il 2%. Il resto dell'acqua dolce è acqua freatica (0.592%), o acqua direttamente accessibile in laghi,
corsi d'acqua, fiumi, ecc. (0.014%)
agosto 2015
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