sabato 10 ottobre 2015

ACQUA

Negli ultimi 60 anni la popolazione mondiale è quasi quadruplicata e il consumo del’acqua è aumentato di 6 volte, volevo scrivere ciò nonostante invece scrivo quindi, quindi un settimo della popolazione beve acqua contaminata e altri due settimi abbondanti soffrono a causa di penuria d’acqua o e mancato accesso. Semplicemente perché si è fatta la scelta di seguire il profitto. Infatti il consumo d’acqua è quasi totalmente da attribuirsi ai settori agroalimentare, industriale, e allevamento, i cui prodotti vanno a soddisfare la richiesta di beni e cibo da parte di una parte esigua della popolazione con un’impronta ecologica abnorme. A riprova, oltre a dati facilmente reperibili, dichiarazioni quali quelle del presidente della Nestlè, Peter Brabeck, che propone di mantenere un 1,5% di tale quantità* bene comune e di lasciare il restante 98,5% al mercato. Un uomo in grado di affermare con assoluto candore che l’uomo è ormai in grado di gestire gli equilibri naturali (!) e che, se pur ha riconosciuto il diritto di accesso all'acqua per tutti gli esser umani in occasione del Forum Nestlè sul valore condiviso (CSV Forum 2012 –Dehli, India), poi dichiara che l’idea che tutti gli esseri umani devono avere accesso all'acqua rappresenta una soluzione estrema, che l’acqua è un bene alimentare e come tale deve avere un valore commerciale per poter aver riconosciuto un valore reale da tutti e che solo il mercato se riesce a perpetrare la propria attività e incrementarla può partecipare attivamente alla risoluzione dei problemi del mondo. Vale la pena ascoltare tutta l’intervista: contiene riflessioni che rivelano limpidamente come certi individui vivano in una dimensione empirea (https://www.youtube.com/watch?v=jiyKYY6mrUQ).
Qui sulla terra ci si spara per l’acqua. La desertificazione avanza, la concentrazione salina delle acque e dei terreni aumenta progressivamente, le falde collassano, i livelli di inquinamento sono raccapriccianti, corsi d’acqua vengono deviati o bloccati, le persone o muoiono, o si ammalano o se ne devono andare.
E cosa si fa?
Si continua ad andare a passeggio.

Come mia abitudine, alcune notizie in ordine sparso:
Nel 1995 a Israele fu assegnato il controllo dell’80%  dell’acqua della Cisgiordania e ai palestinesi il 20%.
Nella Striscia di Gaza il 96% dell’acqua è inquinata (forse questo un po' di cose le spiega).
In California, lo sfruttamento delle falde (ultima ratio) provoca l’abbassamento del suolo anche di qualche metro al’anno: ponti, strade, canali di irrigazione subiscono gravi danni.
Rio Tetè a nordovest di San Paulo, da maggio ad agosto diminuendo l’apporto idrico le sostanze inquinanti prendono il sopravvento.


Spagna: centinaia di migliaia di ettari di terreno irrigati illegalmente tramite pozzi abusivi: a questo ritmo sud Spagna desertico entro 2050.
L’acqua virtuale che abbandona i Paesi sotto forma di merci viene sottratta in modo permanente (eventualmente in parte restituita in forma di altre merci). L’idiozia di far coltivare fragole in Spagna per la Germania o lattuga e melanzane in India per l’Europa. Che prima, parlando dell’India, gliele facciamo coltivare per noi, poi giriamo la testa dall'altra parte quando Monsanto & amici fanno soldi a vagonate con i pesticidi, infine blocchiamo le importazioni perché non vengono rispettati i nostri standard di sicurezza in agricoltura (2013)


*Di tutta l'acqua presente sulla terra, che è il 97.14% della quantità totale di acqua superficiale, solo il 2.59% è costituito da acqua dolce. Di questo 2.59% un'altra percentuale è intrappolata nelle calotte di ghiaccio e nei ghiacciai, circa il 2%. Il resto dell'acqua dolce è acqua freatica (0.592%), o acqua direttamente accessibile in laghi,
corsi d'acqua, fiumi, ecc. (0.014%)
agosto 2015



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