La procura di Torino ha chiesto otto mesi per Erri De Luca, accusato
di istigare al sabotaggio della linea ferroviaria ad alta velocità
Torino-Lione.
Nel periodo storico in cui si cerca di far passare il concetto di
diritto alla mobilità umana, si mette in discussione la mobilità della parola. La si vuole
imbrigliare e trattenere anch’essa. Con
l’acquisizione ormai prossima di Rcs da parte di Mondadori che così deterrà un
terzo dell’editoria nazionale, e tutto ciò che ne consegue, con la scarsa
diffusione del giornalismo d’inchiesta, con i telegiornali che diffondono
paure, tutto mira al controllo. Ma la parola sfugge e si trasmette comunque. La
parola resta. Sopravvive a chi l’ha
pronunciata o scritta.
Resta sacrosanta l’assunzione di responsabilità del pronunciarle e
diffonderle le parole. Perché ci sono quelle inutili, autoreferenziali, quelle
che portano al contrasto e non al dialogo, che consolidano le diversità e le
separazioni in senso sterile e deleterio anziché condurre a una sana crisi.
Crisi che significa separazione della pula dal chicco e quindi valutazione e discernimento, presupposti
necessari per un miglioramento e una rinascita. Penso a Charlie Hebdo, di cui,
con le debite considerazioni già scrissi, penso al terrorismo quotidiano
perpetrato con l’uso improprio della parola, penso all'esaltazione acritica e
distruttiva che l’incitazione verbale alla violenza produce, penso alle parole
violentate, a cui viene infilato a forza dentro un significato che non
appartiene loro, nel tentativo di stravolgerne il dna.
Anni fa, ritornando al buon Erri, una quindicina più meno, passai da
Ceva, tornando da Torino verso Imperia e mi trattenni ad ascoltare un comizio
di Borghezio, che se non ricordo male anche quest’anno ha presenziato a un
corteo contro la nascita di un centro islamico in questa roccaforte leghista.
Ecco, ripensando alle parole che udii, se volessimo adottare stesso peso e
stessa misura, per comminare a lui, e a chiunque altro di tal fatta,
un’adeguata e proporzionale condanna dovremmo importare la sedia elettrica
dagli Stati Uniti.
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