venerdì 9 ottobre 2015

#iostoconerri

La procura di Torino ha chiesto otto mesi per Erri De Luca, accusato di istigare al sabotaggio della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione.
Nel periodo storico in cui si cerca di far passare il concetto di diritto alla mobilità umana, si mette in discussione  la mobilità della parola. La si vuole imbrigliare e trattenere anch’essa.  Con l’acquisizione ormai prossima di Rcs da parte di Mondadori che così deterrà un terzo dell’editoria nazionale, e tutto ciò che ne consegue, con la scarsa diffusione del giornalismo d’inchiesta, con i telegiornali che diffondono paure, tutto mira al controllo. Ma la parola sfugge e si trasmette comunque. La parola resta.  Sopravvive a chi l’ha pronunciata o scritta.
Resta sacrosanta l’assunzione di responsabilità del pronunciarle e diffonderle le parole. Perché ci sono quelle inutili, autoreferenziali, quelle che portano al contrasto e non al dialogo, che consolidano le diversità e le separazioni in senso sterile e deleterio anziché condurre a una sana crisi. Crisi che significa separazione della pula dal chicco e quindi valutazione e discernimento, presupposti necessari per un miglioramento e una rinascita. Penso a Charlie Hebdo, di cui, con le debite considerazioni già scrissi, penso al terrorismo quotidiano perpetrato con l’uso improprio della parola, penso all'esaltazione acritica e distruttiva che l’incitazione verbale alla violenza produce, penso alle parole violentate, a cui viene infilato a forza dentro un significato che non appartiene loro, nel tentativo di stravolgerne il dna.

Anni fa, ritornando al buon Erri, una quindicina più meno, passai da Ceva, tornando da Torino verso Imperia e mi trattenni ad ascoltare un comizio di Borghezio, che se non ricordo male anche quest’anno ha presenziato a un corteo contro la nascita di un centro islamico in questa roccaforte leghista. Ecco, ripensando alle parole che udii, se volessimo adottare stesso peso e stessa misura, per comminare a lui, e a chiunque altro di tal fatta, un’adeguata e proporzionale condanna dovremmo importare la sedia elettrica dagli Stati Uniti.


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