Pensare che i ricchi, per quanto sempre più ricchi e ricchissimi,
possano far fuori (leggi consumare)
tutto quanto è necessario produrre per tenere in piedi il sistema attuale di
produzione (inteso diffusamente ed
erroneamente come sinonimo di crescita e progresso), è perlomeno da
incompetenti.
Se proprio bisogna concedere che tale sistema sia il meglio che
possiamo avere, propongo una ricetta a due ingredienti: riduzione delle
disuguaglianze e conversione produttiva,
intendendo per quest’ultima un cambiamento rivoluzionario e lungimirante dei
beni da prodursi.
aprile 2015
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