Mi domando perché accettiamo di vivere in un mondo in cui ogni montagna, ogni collina, ogni anfratto nascondono un po’ della merda che non sappiamo dove mettere. Ogni maledetto buco è discarica. Boschi, rive, campi, aree edificabili, mari, tutto sotto, tutto sommerso, tutto sepolto. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. I più coscienziosi alternando strati di polietilene ad alta densità, o mescolando a materiali inerti nella speranza che la diluizione mitighi i danni dell’emività di sostanze mortifere, la maggior parte privi, invece, del benché minimo pudore.
Tanto che ogni singolo granello di terra ormai è, nei suoi atomi, discarica.
La terra infine Leonia.
Perché?
Ma non ha senso aspettarsi una risposta finché non inorridiremo nel trovare le sorprese Kinder nei famosi ovetti gialli. Tonnellate di ovetti gialli.
2004
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