I banner a lato dell’account di posta
o dei social che utilizziamo: Ibs, Homelidays, Lighinthebox, o qualunque altro
collegamento a siti commerciali da noi recentemente visitati o su cui siamo
finiti per errore. Caso mai ci fossimo dimenticati di comprare qualcosa e
soprattutto nel caso in cui, dopo lunga e appagante navigazione a riempire carrelli
che poi resteranno pieni e dimenticati, volessimo ripensarci.
Quei riquadri pulsanti ci dicono:
ma dai… proprio sicura che non vuoi comprare quel bel vestitino? O i 26 dvd che
hai messo nel carrello in preda a una frenesia da cinefila incallita? Sarà mica
il week end romantico per due in una spa ricavata in un’antica fortezza a picco
sul mare, alla tariffa scontatissima offerta da Groupon, a mandarti in rovina?
E io a parlare con il computer:
ne ho una marea di vestitini, il lettore dvd non funziona dall'anno scorso, e
non ho nessuno con cui andare alla fottutissima spa. Ma non è questo il punto.
Mi sento assediata. Mi sento soffocare. Tutto ritorna e lo spazio si fa sempre
più stretto. Ogni cosa che incontro durante le mie navigazioni, mi torna
indietro per analogia, richiamo, affinità. Come in una bolla.
Settembre 2015
Nessun commento:
Posta un commento