lunedì 23 novembre 2015

DUE FUTURI POSSIBILI

A fine estate avevo scritto la seguente riflessione. La feci leggere a un paio di amici che mi dissero che ero paranoica, che oggi nessuno avrebbe permesso di scivolare in una catastrofe e che la diplomazia avrebbe in un modo o nell'altro sempre fornito una soluzione. 

Considerata la situazione geopolitica mondiale, considerati gli interessi economici internazionali, considerato il fenomeno dei flussi migratori, in tutte le diverse espressioni e modalità in cui si manifesta, consideratene le cause e le implicazioni, ritengo che si prospettino due scenari possibili.
Il primo: un’illuminazione collettiva che porti a un’assunzione di responsabilità sia individuale sia degli stati sovrani verso un’intelligente, umana, equa e lungimirante risoluzione del problema (tutto ciò che ci preoccupa, ci indigna, ci spaventa rappresenta aspetti diversi di un unico problema).
Il secondo: lasciare campo libero agli estremismi e permettere a essi di portare sempre più vicino paura e terrore, in modo che tutti vorranno una soluzione qualunque essa sia pur di sentirsi protetti e al sicuro. Con buona pace di giustizia, intelligenza, onestà.
Quando le persone sono frustrate, arrabbiate, impaurite, vogliono soluzioni rapide e, visto che chi ci governa* quando non è in malafede o controllato, è inetto ( terze opzioni non sono date), meglio di così cosa ci potrebbe essere? Se il terrorismo arriverà a casa nostra sarà una manna. Sarà sufficiente abolire Schengen, innalzare barriere dove ancora non ci sono, alimentare i nazionalismi.
Donald Trump insegna.

*Quando mi riferisco a chi governa intendo sempre a livello internazionale. Diversamente lo specifico.



2 settembre 2015

Nessun commento: