Com'è facile cedere alla
tentazione di riciclare i sogni che abbiamo condiviso con qualcuno che abbiamo
amato con qualcun altro che amiamo dopo. Funzionavano, emozionavano. Perché non
dovrebbero funzionare ed emozionare ancora?
Forse perché certi sogni nascono
dall'empatia che si crea tra due specifici individui, dall'amalgamarsi dei
pensieri, delle idee, e delle esperienze che essi specificatamente hanno. Non è
replicabile. Una volta separati, e poi
uniti ad altri individui, essi saranno causa e materia per altri sogni.
Replicare, ripetere, riproporre,
pronunciare identiche frasi sarebbe solo il simulacro di qualcosa che non è
più. Sarebbe una veste di misura sbagliata, qualcosa di posticcio e sistemato
sopra.
Mi si strizzerebbe il cuore se un
domani, per fare un piccolo banale esempio, mi innamorassi e mi sorprendessi a
parlare di mettere su un piccolo bistrot in campagna con un paio di camere
annesse.
Certo, tutto è già stato. Si
arriva a un punto in cui ci si ferma, un po’ ci si arrende, e semplicemente ci
si pacifica di fronte all'ascolto di chi sente per la prima volta un sogno del
nostro passato credendolo vivo e pulsante. Ma noi sappiamo bene che si tratta soltanto dell’ombra di qualcosa che
non siamo stati in grado di realizzare.
Nessun commento:
Posta un commento