sabato 23 luglio 2016

PASSEGGIATA A VENTIMIGLIA

Passeggiavo sul lungomare di Ventimiglia oggi pomeriggio per raggiungere il luogo di un appuntamento. Pochi passi davanti a me due giovani uomini italiani, massimo trentenni, si lamentavano della situazione generale.
“ A me mi girano i coglioni lavorare per mille euro. Come cazzo si fa a vivere con mille euro?”
“ Io se non avessi i miei che mi hanno dato l’appartamento e si pagano pure tutte le spese…”
“E questi cazzo di neri che arrivano e ci fottono il lavoro… fanno bene dove mettono il filo spinato.”
“Non basta il filo spinato…”
“Meno male che ogni tanto annegano… (fa il gesto con il pollice in giù)”
“Bisognerebbe fare qualcosa così tutti capiscono che ce li dobbiamo levare di torno una volta per tutte!”
“Ma cosa? Che se t’incazzi con quelli non sei politicamente corretto.”
“Guarda tutta ‘sta gente alla spiaggia… Con i loro bei lettini, gli ombrelloni, le ferie. Non gliene fotte niente. Si lamentano ma poi non fanno nulla, non si fanno sentire.”
“Sono zombie. Non sanno neanche da che parte stanno girati.”
“Gente così, se vivono o muoiono non fa differenza…”
“Cosa vuoi dire?”
“Che bisognerebbe farli saltare in aria, spararli tutti. Lì, così, in mezzo ala spiaggia, alla sera quando vanno a prendersi il gelatino… seminare il terrore (risata)”
“E poi? Cosa risolvi?”
“Poi si dà la colpa ai neri, a questi cazzo di terroristi islamici di merda, così li rispediscono tutti a calci in culo da dove sono venuti”
“Sarebbe da fare veramente.”
“Non è così difficile, sai quanto ce n’è come noi che non vedono l’ora?”

Sarei dovuta intervenire. Avrei dovuto chiamare le forze dell’ordine. Fargli una foto a questi due. Qualcosa insomma. Invece ho continuato a camminare con un unico pensiero: ci siamo, il nemico è dentro di noi.

Ci vuole una grande forza interiore, una grande volontà di capire, di non accontentarsi di ciò che appare, la determinazione di andare a vedere come stanno realmente le cose ma ciò è un lusso, ormai divenuti appendici dei nostri devices, privi di una cultura degna di tal nome, privati del tempo e dell’opportunità di poter essere uomini.



6 luglio 2016

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