Avrei voluto scrivere un pezzo sull'esito del referendum britannico ma sto facendo la stagione con orari assurdi, per cui soprassiedo. Riporto qua sotto gli appunti su cui avrei lavorato. meglio che niente.
Utopia retrograda
Classe operaia + popolazione
borghese piccoli centri
Mondo senza più fissità e
certezze
Persone smarrite e arrabbiate che
cercano qualcuno cui dare la colpa
Prima si stava meglio
La paura del futuro (economico) induce alla colpevolizzazione dei lavoratori immigrati (dinamica nota e ricorrente nella storia) anziché rivolgersi alle cause reali.
Prima si stava meglio
La paura del futuro (economico) induce alla colpevolizzazione dei lavoratori immigrati (dinamica nota e ricorrente nella storia) anziché rivolgersi alle cause reali.
E se non fosse così grave il
risultato del referendum britannico?
Magari dà il la a una seria
riflessione sull'Unione europea.
Il problema del rispetto della
democrazia nell'esaudire la richiesta di rifare la votazione.
Non è detto che ciò che decide la
maggioranza sia democratico. Abbiamo rappresentanti politici di un’ignoranza abissale
( discorso buona e malafede a parte), l’uomo
comune spesso lo è di meno ma a sentire certi commenti per strada, le ragioni
che vengono fuori sono ben lungi da quello che dovrebbero essere.
Rivoltare e demolire? A volte lo
si può fare senza salire sulle barricate. Ma non c’è aria di rivoluzione.
Rivoluzione umana. Solo una fottuta paura di perdere sicurezza materiale. Costi
quel che costi.
Per principio va difeso l’esito
del referendum. Per lungimiranza e senno, no. Anche se comprendo la voglia di disfare tutto e vedere se almeno così succede qualcosa (di buono).
26 giugno 2016
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