Il 24 dicembre poco dopo le nove
di sera, da poco terminato di lavorare,
ho guidato nella notte verso casa di mia madre. Non c’era nessuno per le strade.
La radio, sempre su 99.90, con la splendida programmazione di Radio3 Suite, mi
ha accompagnato. Grazie per questo e per tutti gli altri momenti in cui i
programmi del vostro palinsesto non solo hanno attenuato la sensazione di
essere sola ma l’hanno trasformata in occasione creativa e di riflessione.
p.s. Sì, nonostante quanto
scrivo, ho un auto. L’ho rimessa in strada, dopo sei anni di parcheggio in
campagna, in funzione di un lavoro che si è rivelato poi una fregatura. Ormai
ho pagato l’assicurazione per un anno: la userò ma con parsimonia. Giusto per
evitare la pioggia scrosciante in moto o se dovrò trasportare qualcosa.
Il verbo scrosciare mi fa venire
in mente uno verso molto bello di Paolo Conte: … la musica scroscia come un grande applauso… E visto che la pioggia scarseggia da un po’, mi viene in mente una
frase di un vecchio articolo di Ceronetti: … si tocca con la lingua la siccità che avanza…
Nessun commento:
Posta un commento