Vorrei
segnalare con grande gioia la ricomparsa in edicola di #Pagina99 .
In particolare rimando alla lettura dell’editoriale che dalla prima
pagina prosegue a pagina 12 del numero del 21-27 novembre: una dichiarazione d’intenti che mi ha intimamente
commosso perché è ciò che ho nel cuore sin da quando ero bambina. Ne riporto la
parte conclusiva perché ritengo sia il manifesto programmatico ideale per
chiunque voglia dedicarsi alla vera informazione assumendosi una responsabilità
personale nei confronti del mondo che è e che sarà.
“…
Il compito per noi
giornalisti è resistere alla pressione di raccontare una realtà tagliata con
l’accetta in ghetti comunitari e ideologici. La nostra è una società
complessa, meticcia, scossa da continue contaminazioni. Ed è questa complessità
che sarà oggetto dell’indagine di Pagina99, senza le autocensure di chi per
quieto vivere (o per una malintesa accezione del rispetto per l’altro) finisce
col mozzare pensieri e parole.
La nostra bussola indica una
rotta precisa: non ci rassegniamo al declino culturale, economico e sociale del
Paese, non accettiamo le vecchie ricette sbagliate, non tolleriamo il peso
crescente delle nuove disuguaglianze. Andremo quindi in ricerca dei vecchi
e nuovi nodi da sciogliere e dei segnali di innovazione da coltivare, dentro e
oltre le nostre frontiere. Siamo internazionalisti per necessità, oltre che
per vocazione. I tragici fatti di questi giorni [attentati di Parigi ndr] confermano che l’indagine giornalistica deve superare l’anacronistica
distinzione tra interni ed esteri per capire i fenomeni. Non vogliamo né
possiamo interpretare l’Italia [o qualsiasi altro Paese ndr] come un universo
autarchico.
Racconteremo la realtà usando
il filtro dell’economia. E cercheremo nelle pulsioni culturali il possibile
acceleratore dei processi di cambiamento. Non ci occuperemo di politica come
ininterrotto chiacchiericcio attorno al potere, ma di politiche. Spingeremo
la nostra curiosità nella zona grigia tra potere economico e potere politico,
per monitorare le dinamiche reali che la governano: per questo ci è parso
necessario mettere subito sotto la lente, tanto più dopo l’attacco a Parigi,
l’opaca galassia di quei sovrani d’Oriente che scorrazzano nei mercati.
Indagheremo su lobby e privilegi, e in generale su tutti quei fattori che
premiano l’economia della rendita, bloccano la mobilità sociale, e fanno
dell’Italia [e del mondo ndr ] un Paese sempre più asfittico.
Ma un giornale, com’è noto, non
si racconta: si fa. Cominciamo da questo numero, provando nel nostro piccolo
a contribuire al domani. Con l’ambizione di fare il giornale che ci vuole.”
Luigi Spinola – Roberta Carlini
Non avrei saputo dirlo meglio. Ho sottolineato le affermazioni che mi
appartengono in quanto in esse da sempre mi riconosco.
Grazie a tutti coloro che danno vita a Pagina99.
1 dicembre 2015
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