giovedì 18 aprile 2013

I SUICIDI VIVEVANO LONTANI

I suicidi vivevano lontani.
Nella letteratura classica e romantica. Animi nobili e amanti infelici.
O in qualche remoto racconto di famigliari o conoscenti. La moglie di un lontano cugino che fin da ragazza però era stata sempre tanto melanconica. O in qualche triste articolo di cronaca.
Poi erano il vento divino, i piloti giapponesi nelle pagine dei libri di storia e nei film.
Poi vivevano in India. Prima, per non essere sfollati*, si lasciavano sommergere dalle acque delle Grandi Dighe. Dopo un po’ si sono messi a bere gli erbicidi*.
Poi vivevano in Tibet ed erano monaci che si davano fuoco. Il centesimo un paio di mesi fa.
Sempre più prossimi nel tempo ma comunque lontani.

Ora sono vicini di casa. Uno al giorno.



* A causa delle Grandi Dighe, si calcola che in India siano state sfollate in poco più di un ventennio circa 33.000.000 di persone senza che sia stata loro procurata una sistemazione alternativa. Alcuni hanno preferito restare sulle proprie terre che stavano per essere sommerse.
Per approfondimenti consiglio la lettura de “La fine delle illusioni” di Arundhati Roy.
Il fenomeno dei contadini suicidi, invece, è iniziato nel 1997, quando il governo indiano ha eliminato i sussidi alla coltivazione del cotone, e contemporaneamente sono state introdotte su larga scala semenze geneticamente modificate. Ma le promesse riguardo alla loro resa non sono state mantenute: le piante non resistono agli attacchi dei più comuni parassiti e richiedono dosi massicce di pesticidi. I contadini si suicidano principalmente in tre periodi dell’anno: tra gennaio e febbraio, quando al momento di vendere i raccolti si rendono conto che, oltre a una produzione minore del previsto, i prezzi sono calati, per cui quello che guadagnano non basta a pagare i debiti contratti l'anno prima e i relativi interessi, quindi in primavera, quando servono soldi per acquistare nuove sementi e per pagare gli affitti dei terreni, infine in autunno quando le piante sono cresciute e si riforniscono di pesticidi per proteggere i raccolti e finiscono con il togliersi la vita bevendoli. Si stima una cifra di circa 200.000 suicidi negli ultimi 10 anni.


Tutti i diritti riservati

Nessun commento: