Ottobre, ore
11.00
Nella sala d’aspetto del reparto di dermatologia sette persone,
inclusa me, in attesa.
Una donna minuta oltre la settantina rivolgendosi alla donna seduta di
fronte, come a riprendere un discorso appena sospeso, esclama infilando le dita
per allentare la morsa del collo alto:
«… ho la maglia a collo alto perché ieri sera quando mia figlia mi ha
portato al pronto soccorso faceva fresco e non immaginavamo che sarei rimasta
fino a stamattina e quando l’ho chiamata per dirglielo, perché era andata via
poi ieri sera perché era in ritardo con la baby sitter, è una ragazza straniera
la baby sitter, brava con il ragazzino e tanto attaccata anche ai nostri due
cagnolini, sono così belli, affettuosi, sa, quei bassotti con il pelo ispido,
prima stavano da me però ora stanno da mia figlia che ha un bel giardino grande,
pieno di piante e fiori, c’è anche l’orto, dovrebbe vederlo, lo curava sempre
mio marito finché era vivo, è morto due anni fa mio marito, lo stesso anno del
suo migliore amico, un amico di vecchia data, si conoscevano dalla guerra e
hanno continuato a vedersi e andavano a caccia, io non ero tanto d’accordo
perché è pericoloso andare per boschi, abbiamo una certa età ormai, gli dicevo,
fa’ un altro sport, mio nipote fa la pallanuoto, ma non qui, a Genova… che
caldo che fa… »
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