Scoprire un poeta nel tipo alto
che di tanto in tanto qui sotto casa incrocio insieme alla moglie, una giovane donna
che conosco, è stato una bella sorpresa. Mi vergogno anche ad ammettere che non
sapevo avesse ricevuto, tra gli altri riconoscimenti, il premio di poesia “Parasio”,
il borgo in cui vivo. Per una persona amante della poesia è piuttosto
riprovevole. Prendo ad alibi il mio
carattere schivo ma inizio a pensare che forse lo sia eccessivamente. Una
lezione di vita.
Ho letto la silloge “Artigianato
sentimentale” di Gabriele Borgna tre volte. La prima d’un fiato, le seguenti ad
alta voce. Non ho avuto dubbi: c’è il respiro della poesia. In fondo si canta sempre l’amore ma questi
versi sono intrisi di energia, passione e rinnovato uso delle parole. C’è
aria fresca, come si dice. E, non ultimo, fanno entrare in risonanza.
La prossima volta che lo
incontrerò, lo avvicinerò per dirgli che penso lui sia un poeta.
Trascrivo qui di seguito una sua
poesia e vi invito alla lettura della sua opera prima edita da Puntoacapo
Collezione Letteraria.
Non come il torrente
confusionario
e sprecone nella ripida giovinezza
o il fiume nella sua sola
possibile
meta che per uscire deve far
male.
Nemmeno come il lago
troppo dipendente
da intriganti emissari.
Non come lo stagno torbido dall’acqua
tersa in superficie
dove basta un tocco di libellula
a svelarne la natura melmosa.
Io per te sarò un oceano, un
eterno
flusso senza fine, dall’onda
lunga…
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