mercoledì 2 aprile 2014

DA PORTO MAURIZIO A ONEGLIA

Cammino da Porto Maurizio a Oneglia lungo la “superstrada”. Il primo tratto in realtà lo percorro di sotto, in prossimità del parcheggio del nuovo porto. 
Alcuni camper sono parcheggiati. Vedo una coppia di pensionati sull’uscio del proprio chiacchierare con una coppia di giovani. Una ragazza e un ragazzo dall’aspetto trasgressivo, tatuaggi e orecchini a profusione, e due cani killer che saltano giù dal loro camper parcheggiato accanto al primo. 
La donna anziana ora è china a coccolare i due quadrupedi e sorride. 
Sorrido anch’io. E penso che la soluzione di tutto è così a portata di mano. 
Sbuco all’imbocco del nuovo parco urbano ma, per questa volta, proseguo lungo il marciapiedi che fiancheggia la strada carrozzabile. Il bordo strada è zeppo di spazzatura. Ne raccolgo un po’ poi rinuncio. All’altezza dell’ex discoteca Nova, poco prima e poco dopo, la vegetazione inselvatichita, il tripudio di versi di uccelli che la animano, il rumore tra l’erba di lucertole e altri piccoli animali che hanno trovato un buon habitat, mi fanno pensare che la zona potrebbe diventare una piccola oasi faunistica. Altrove sarebbe già cosa fatta. Non che mi piaccia il concetto di oasi ma a ciò siamo ridotti. 
Più avanti il moderno edificio, peraltro non brutto, con vista sul depuratore, conferma il contraddittorio e insensato spirito urbanistico che ha sempre caratterizzato Imperia, già quando non aveva nome. Giunta al pianoro deserto della parte portorina delle ex Ferriere Voltri, penso come ogni volta che mi manca l’imponente scheletro narrante. 

 25 febbraio 2014

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