Forse è stato per l’essermi ritrovata a tavola, negli ultimi venti giorni in due diverse occasioni e in due case di amici di vecchia data,
con un convitato una volta e una convitata l’altra, entrambi non noti e di
palesi idee fasciste. Un idraulico e una madre di famiglia che agli antipasti
avevano già chiarito la loro nostalgia per squadristi e camere a gas da
dedicare a negri, omosessuali, musulmani.
È un po’ come il cancro: quando iniziano a morire come mosche persone sempre più vicine a te, inizi a preoccuparti sul serio, il cerchio si stringe. Parliamo di numeri come 240000, 250000 follower. Casa Pound ne ha guadagnati 6000 negli ultimi nove giorni e ne ha 8000 più del Pd. saranno anche "gonfiati" ma se pensiamo che nel 2000 raggiungevano a stento il migliaio, iniziamo ad avere un’idea della consistenza del fenomeno. A cascata e un po’ a caso ho aperto anche molte pagine di chi segue e commenta. Prima di accingermi a scrivere queste poche righe mi sono sentita male. Ansia, sudori freddi, conati. Di quando si pensa, ecco, è giunta l’ora. Della morte, della fine. O dell’inizio di qualcosa che non dovrebbe iniziare. Scrivevo poco tempo fa sulla difficoltà di riconoscere i prodromi dei cambiamenti sociali radicali, di come per lo più ci si ritrovi già assuefatti a un mutamento quando ancora lo si potrebbero arrestare, modificare, migliorare; assuefatti al punto da nemmeno coglierlo. O, nel migliore dei casi, con quanto candore ci si stupisca di ritrovarsi in un mondo diverso da come lo si ricordava.
È un po’ come il cancro: quando iniziano a morire come mosche persone sempre più vicine a te, inizi a preoccuparti sul serio, il cerchio si stringe. Parliamo di numeri come 240000, 250000 follower. Casa Pound ne ha guadagnati 6000 negli ultimi nove giorni e ne ha 8000 più del Pd. saranno anche "gonfiati" ma se pensiamo che nel 2000 raggiungevano a stento il migliaio, iniziamo ad avere un’idea della consistenza del fenomeno. A cascata e un po’ a caso ho aperto anche molte pagine di chi segue e commenta. Prima di accingermi a scrivere queste poche righe mi sono sentita male. Ansia, sudori freddi, conati. Di quando si pensa, ecco, è giunta l’ora. Della morte, della fine. O dell’inizio di qualcosa che non dovrebbe iniziare. Scrivevo poco tempo fa sulla difficoltà di riconoscere i prodromi dei cambiamenti sociali radicali, di come per lo più ci si ritrovi già assuefatti a un mutamento quando ancora lo si potrebbero arrestare, modificare, migliorare; assuefatti al punto da nemmeno coglierlo. O, nel migliore dei casi, con quanto candore ci si stupisca di ritrovarsi in un mondo diverso da come lo si ricordava.
È sempre troppo tardi. Si capisce sempre troppo tardi. Dev'essere il
nostro bug. Il difetto del sistema essere umano.
Ora, che in tanti a gran voce proclamino e scrivano che non vi è alcuna
recrudescenza fascista e che si tratta di una percezione indotta, di una
falsità, di uno specchietto per le allodole, sinceramente m’importa poco. Non provo nemmeno a discutere. Io sto toccando con mano. Inoltre la negazione
dell’evidenza è proprio uno dei primi passaggi. È scontato, di default. Funziona
così perché è indispensabile per il processo di attuazione di qualcosa che
altrimenti incontrerebbe ostacoli principalmente di natura etica.
Anche gli esponenti e molti sostenitori dei movimenti neofascisti affermano
di non essere fascisti. Salvo poi chiamarsi camerata in chat, essi sono solo
onesti cittadini animati dalle migliori intenzioni. Peste lo colga chi sostiene
il contrario. Tutti quanti, Casa Pound in primis, dichiarano di agire nel pieno
rispetto delle leggi e della democrazia, che il loro candidarsi alle elezioni è
dettato da un sincero interesse per il popolo italiano, che il loro programma è
rivolto
agli elettori di destra, centro, e sinistra. Che non c’è un distinguo.
Invece un distinguo c’è eccome.
Basta
con gli imbrogli del comunismo. Ordine e disciplina. L’Italia deve risorgere. Siamo gli unici presenti al fianco degli
Italiani nei quartieri più difficili ormai abbandonati dallo Stato. Meno
male che ci siete voi. Meno male che siete tornati. Grandi. Vincerete.
Vinceremo. Questa la superficie. Sotto, nei meandri abitati dall'uomo comune, c'è
materiale umano in quantità per reggere anche la peggiore deriva fascista. Mi
mancano le parole per raccontare ciò che ho letto. Più ci si allontana dalla propaganda gridata e dagli slogan e ci
si addentra nella sfera privata di chi segue e sostiene, più ci si ritrova
faccia a faccia con l’orrore, l’abiezione, la sottocultura violenta.
“Deve marcire in prigione anche se non è stato
lui.” è stato il commento più leggero che ho trovato a proposito dei fatti di Macerata
“A TUTTE LE DONNE CHE HANNO FATTO LA
MANIFESTAZZIONE PER I NEGRI: VI INFILEREMO UN PALO NEL … PERCHÉ È QUELLO CHE VOLETE
DAI NEGRI!!!», gridato in maiuscolo, rappresenta invece il livello medio di commento.
Cercare spazio nei territori abbandonati dalle istituzioni, dove la
quotidianità è allo sbando, dove c’è assenza di cultura, dove il lavoro si è
smesso di cercarlo, dove la rabbia cova. Creare là un tessuto di assistenza e
di ascolto. Portare la minestra e fare le ronde. Come Alba Dorata in Grecia,
come il corporativismo sociale del primo fascismo, quello che ancora viene
rimpianto nonostante la condanna degli esiti. Questo fanno. Questo funziona. Questo
sta accadendo. E va tutto molto veloce. Proprio perché si tratta di un mondo
sommerso che si è volutamente e criminalmente ignorato. Di questo bisogna
rendere atto.
La proposta di legge presentata nel 2017 per proibire la propaganda
fascista con pene detentive è rimasta lettera morta. La stampa internazionale, francese,
tedesca, austriaca, polacca, statunitense, non concede sconti. Tutti paventano
i risultati delle prossime elezioni nostrane. Salvini, se si esclude il favore
della Le Pen e di Putin, è visto come una minaccia. La sua alleanza con il M5S
un vero incubo. E non viene risparmiata una dura accusa nei confronti della società
civile per la mancanza di una forte presa di posizione e per il plateale
razzismo emerso dopo i fatti del 3 febbraio.
Non pensiamo che siano pochi, non convinciamoci che non possa
accadere. Perché dobbiamo mettere nel conto anche coloro che non sanno di esserlo fino all'ultimo, coloro che sinceramente si professano contro il fascismo ma ogni giorno compiono piccole azioni o dicono cose che rappresentano la base ideale su cui il fascismo si consolida.
Il rischio è alto. Perché il nemico ormai è sordo e la comunicazione
preclusa. Perché il nemico, in questo caso, è presumibilmente sincero. È stato
o si è convinto di operare per il bene comune e la difesa del debole. Dà, dal
proprio punto di vista, l’unica risposta possibile quando tutto precipita e si
inizia a stare davvero male e per le difficoltà dell’uomo comune a nessun
politico importa di trovare concretamente e onestamente soluzioni lungimiranti. È solo questione di tempo.
L’unica azione possibile è iniziare a dire no prima di non poterlo più
fare.
9 febbraio
Resta inteso che le righe qui sopra parlano sì di fascismo, quello istituzionalizzato, con le bandiere, i cortei, i pestaggi, ma non del fascismo nella sua completezza. Come più volte ho scritto il fascismo principalmente siamo noi quando ci voltiamo dall’altra parte. Le bandiere, i cortei, i pestaggi sono la diretta conseguenza della nostra indifferenza, della nostra disattenzione, del nostro egoismo, della nostra vigliaccheria.
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