Vi racconto una storia.
C’è un prodotto di sintesi utilizzato abbondantemente in ambito
agroalimentare.
Due enti hanno pubblicato valutazioni di rischio sul prodotto,
chiamiamoli A e B, dove A è un’autorità europea e B un istituto pubblico
nazionale. Entrambi dediti alle verifiche di sicurezza.
B definisce il prodotto “non cancerogeno”; A lo definisce “probabilmente
non cancerogeno”.
Diversi autorevoli studi nel mondo, prove alla mano, discordano da
tali verdetti.
L’iter prosegue.
Il rapporto divulgato da A si basa su rapporti come quello di B e di
altri istituti come B.
Il rapporto conclusivo di B è molto voluminoso ma privo dei contenuti
specifici e dettagliati della ricerca stessa. Inoltre A riporta e firma in realtà
una ricerca fatta da un gruppo finanziato dal produttore del prodotto,
chiamiamolo C.
Quindi A si basa su B e B si basa su C.
Essendo A però un ente statale, lo si ritiene super partes e il
rapporto ha valore di linea guida.
Il vicepresidente del consiglio di amministrazione dell’azienda produttrice
C esulta per la dichiarazione ufficiale di innocuità, non accorgendosi in un
primo momento di esserne il mandante, cioè di aver pagato lo stipendio a coloro
che hanno fatto lo studio da lui commissionato.
Ora, senza considerare se il non aver proceduto a studi indipendenti
sia dovuto a incapacità o a qualche regalo che non si poteva rifiutare, sta di
fatto che l’attendibilità dell'informazione e, peggio, delle sentenze che
regolano la nostra vita, sono da considerarsi nulle, soprattutto perché tale
meccanismo è la norma.
La non trasparenza della filiera della ricerca è tale che non mi
riesce difficile credere che, nel caso specifico, persino chi ne trae vantaggio
abbia a caldo preso per indipendente la dichiarazione di non cancerogenicità
(certa o probabile a questo punto è secondario).
E tutti noi comuni mortali? Possiamo solo fare atto di fede, credendo
ad A. Altrimenti dovremmo mettere in discussione tutta quanta la nostra vita. E
sarebbe un gran casino. Non ne abbiamo la forze, il tempo e la voglia.
Nessun commento:
Posta un commento