Ieri mattina, domenica, pioveva e stranamente l’ho avuta vinta sulla
mia pigrizia invernale e alle nove sono uscita per una camminata di un paio d’ore.
Sono partita dal Parasio e sono andata all'edicola della stazione a ritirare un
paio di numeri di Internazionale, poi dalla Marina ho camminato lungo mare fino
alla torre saracena e ritorno. Cielo grigio, poche persone in giro, odore di
mare e di pioggia. Mi si è aperto il respiro.
In prossimità dell’incrocio di via Cascione, ho deciso di risalire tutta
la via e tornare al Parasio da via San Maurizio. Non avevo intenzione di
comprare nulla, infatti ero uscita senza portafogli, giusto cinque euro in
tasca, ma trovando i negozi arabi aperti mi sono fermata in una macelleria
alimentari per fare un po’ di spesa per il pranzo senza pensare al fatto di
essere senza denaro. Me ne sono ricordata una volta entrata, l’ho detto e il
proprietario, pur avendomi vista raramente nel proprio negozio, mi ha detto di non
preoccuparmi. Intanto mangia, mi ha detto, e mi ha servito. Alla fine ho speso
cinque euro e cinquanta, gli ho dato la banconota da cinque impegnandomi a
tornare oggi per portargli i centesimi
mancanti. Davanti a un altro negozio mi
sono soffermata a guardare una cassetta di carciofi. Il negoziante mi ha
domandato se ne volevo. Prontamente ho risposto di essere uscita senza soldi ma
lui subito mi ha detto che costavano poco, due carciofi cinquanta centesimi. Imbarazzata
gli ho detto che al momento non avevo neanche quelli. Non importa, me li
porterai, è stata la sua risposta. E non mi aveva mai vista.
Oggi sono andata a estinguere i miei debiti e ho comprato dell’altro.
Abili mercanti? Può darsi ma grazie a loro sono tornata a casa con il cuore
aperto. Con buona pace di chi teme di avventurarsi in via Cascione bassa.
8 febbraio 2016
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