domenica 5 aprile 2015

HO UCCISO UNA GATTA

Oggi ho ucciso una gatta.
Tornavo in scooter dal pulire una casa. Non andavo veloce ma tenevo la destra, un metro dal bordo strada, in quel tratto un basso cordolo di cemento a confinare l’erba alta.  È saltata fuori con un balzo gettandosi sotto la ruota. Avessi avuto almeno qualche metro di reazione mi sarei buttata di lato, sarei caduta, non importa. Invece ho sentito il suo corpo sotto il mio peso. Mi sono fermata, l’ho raccolta e l’ho tenuta in braccio accarezzandola e parlandole finché è morta, pochi minuti dopo. Sono accorse dai palazzi lì accanto alcune persone che badano a una colonia di gatti e siamo stati insieme fino alla fine. Ho pensato di chiamare il soccorso veterinario ma era evidente che non sarebbe sopravvissuta al tempo della telefonata. Si è gonfiata subito nel basso addome di emorragia interna e gengive e lingua in pochi istanti sono sbiancati, e ha perso urina e feci, l’intestino spaccato.
Hanno portato un sacco nero per portarla via. Solo per il trasporto, ha detto un uomo, poi la mettiamo nella terra. Nella terra senza plastica, stia tranquilla, l’importante è che non si sia fatta male lei. Sto bene, grazie, io sto bene, sto bene.
Solo qualcosa all'anima, che in quel momento avrebbe fatto a cambio senza esitazione, la mia vita per la sua. Solo qualcosa all'anima.



4 Aprile 2015

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