venerdì 14 luglio 2017

UNA QUESTIONE DI COERENZA

A parte fuggire da fame, conflitti, inabitabilità ambientale, coloro che arrivano sono alla ricerca di quegli standard e di quei valori che per secoli abbiamo trasferito/imposto loro per civilizzarli, secondo il nostro evoluto concetto di civiltà.
Perché ora ci stupiamo?

Parliamo di pace. Sfiliamo in corteo per la pace. Ma la pace non è un parola. È una dimensione concreta, qualcosa che bisogna costruire quotidianamente. E per costruirla, oggi più che mai, è necessario rinunciare a qualcosa. Non siamo disposti a farlo.
Possiamo tranquillamente smettere di invocarla.

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