lunedì 14 ottobre 2013

PENNA E CALAMAIO

Venti giorni ormai senza computer in casa. Ogni due giorni controllo la posta elettronica da qualche parte. E’ così facile riabituarsi a farne a meno. Benché sia stato grazie al computer che negli ultimi anni di disoccupazione sono riuscita a procurarmi piccoli lavori, potrei con disinvoltura diluirne ulteriormente l’utilizzo. Eppure l’ultima lettera personale che ho scritto, sei pagine alcuni giorni fa, l’ho scritta digitando sulla tastiera e poi l’ho fatta stampare. Forse la persona destinataria della missiva non meritava la dedizione di una stesura manuale? O forse volevo semplicemente avere la possibilità di modificare e ampliare il contenuto senza dover riscrivere tutto? 
E’ stata la prima volta ma è accaduto senza che lo decidessi, in automatico. Come una mutazione acquisita. 

 Agosto 2012

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