lunedì 14 ottobre 2013

CLIC

Ho sentito di questo e di quest’altro, e di quest’altro ancora, ho affrontato lunghe code sotto la pioggia, volevo sentire il parere di giornalisti autorevoli su argomenti che mi stanno a cuore, e al ritorno stasera ho bevuto un Jack in questa stanza stretta che ho trovato. Le parole udite sono in turbinio nella mia testa. E il petrolio e le aziende farmaceutiche, il land grabbing e l’informazione…ma anziché desiderio rinnovato di salvare il mondo, mi è venuta voglia di non lavarmi. Come se le due cose fossero in contrapposizione. Mi è venuta voglia di stare stravaccata sul letto con i vestiti della giornata. Sento freddo e sono sola. Arrivata l’altro ieri sera a Ferrara non ho ancora fatto la doccia. Nel bagno ci piove. E poi in fondo non sono sporca.

Tutti scrivono blog, twittano rapidi in diretta dalle conferenze, rigettano prima di assimilare, siamo come canali, anzi no cavi, lunghi cavi conduttori in un groviglio che ricopre il pianeta, oloturie della trasmissioni dati, cazzate e massimi sistemi, tutto scorre, mescolato, uniformato, archiviato. Si fa clic e si è compiuto il proprio dovere. Sperando che al clic segua quello che ci hanno promesso. Fatti. Azioni. Che non abbiamo più tempo ed energia di compiere. 
La punta del nostro indice preme enter. Come piloti di droni. 

6 ottobre

Tutti i diritti riservati 

Nessun commento: