Vorrei che fosse ben
chiaro a tutti coloro che mi conoscono, e a coloro che ancora forse
mi conosceranno, che nella mia vita, nel mio mondo, nella realtà che
io contemplo, sono benvenute tutte le persone di buona volontà o,
per meglio dire, le persone animate dal voler far bene. Non m'importa
la provenienza geografica, l'orientamento sessuale, l'eventuale credo
religioso, la formazione culturale, l'aspetto esteriore. Sono tutti benvenuti. Io divido
l'umanità tra onesti e disonesti, tra chi almeno ci prova e chi no, tra persone per bene e stronzi.
Tra buoni e cattivi, insomma. I principi etici su cui ho fondato la
mia esistenza, per quanto non ne sia stata sempre all'altezza, sono
imprescindibili. Nessun legame, parentale, sentimentale, amicale può
avere la precedenza sui valori che ritengo fondanti in un essere
umano.
Se un'amica, un fratello,
un amante dovessero prendere posizione in contrasto a ciò in cui
credo fortemente, bene, io mi schiererò dalla parte di quella che
ritengo essere la giustizia. Nessuna forma di discriminazione, di
generalizzazione, di giudizio sommario sul prossimo sarà accettato.
E se qualcuno mi dovesse dire ma, allora, non mi vuoi bene
veramente, se dovesse mettersi in competizione e pretendere da me
una scelta, sappia che non avrò dubbi. La difesa del debole, di chi
è ingiustamente trattato, verrà sempre prima. Né rinuncerò al
confronto, al desiderio di conoscere l'altro, quand'anche l'altro
fosse sgradito a chi mi accompagna.
Non cederò mai a un
confortevole privato.
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