venerdì 15 gennaio 2016

MULTE AL PARASIO 2

Normalmente non utilizzo il blog per fatti personali, o in qualche modo a me collegati, ma merita un resoconto una faccenda occorsa a una cara amica.
Io abito in una zona, che dopo vicende alterne, è divenuta  Ztl. Ciò da fine estate, e la relativa segnaletica che oggi consta di un pannello a led, con la scritta varco attivo quando è in funzione la telecamera e varco non attivo quando non è in funzione (cosa significhi quando è spento resta da chiarirsi ed è meglio affidarsi  a quanto scritto sui cartelli sottostanti), più tre cartelli apposti in tempi diversi che indicano rispettivamente chi può accedere (residenti, motorini, mezzi pubblici, disabili), in che fasce orarie può farlo (per i non residenti e i disabili dalle 8.00 alle 10.00 e dalle 14.00 alle 16.00 per operazione di carico e scarico senza possibilità di sosta), infine, nel terzo, quanto sopra però previo avviso telefonico al numero dato.
Premesso che la collocazione dei cartelli non è stata effettuata direttamente dai Vigili, si sono verificati alcuni inconvenienti in quanto i vigili basandosi sui dati trasmessi dalle telecamere hanno comminato multe a chi non aveva telefonato prima di accedere anche nel lasso di tempo precedente l’installazione del cartello che segnalava tale procedura.
Nello specifico a una mia amica disabile, che si è vista recapitare due contravvenzioni, una per l’entrata in Ztl e una per l’uscita in data 03/09/15, data in cui il cartello in questione non era ancora presente.
Fin qui, si può pensare, uno spiacevole disguido, risolvibile con la segnalazione della cosa al Comando dei Vigili; invece è stato l’inizio di un’odissea non ancora giunta a termine.
La mia amica si reca dunque al Comando, spiega i fatti a un’addetta che la consiglia di pagare almeno la prima contravvenzione prima che scada e quindi di fare ricorso per entrambe. La mia amica provvede in tal senso e torna con la ricevuta del pagamento il giorno successivo. Alcuni giorni dopo, passando io dal Comando per altri motivi, accenno alla faccenda chiedendo delucidazioni sul pagamento parziale della multa. Mi viene confermato, come sospettavo, che pagando si rinuncia alla possibilità di ricorso e che nessuno poteva aver detto alla mia amica di pagare. Insieme all'impiegata alla viabilità ci rechiamo nell'ufficio della collega che aveva fornito le informazioni, la quale conferma di aver suggerito così per evitare di pagare almeno la seconda ma che almeno una doveva essere pagata vista l’infrazione commessa. Faccio presente che al 3 settembre non c’era alcun cartello e con un po’ di insistenza ottengo che venga fatta una verifica. Verifica  che mi dà ragione. Nessuna multa doveva essere pagata, il cartello non c’era. Le multe vanno tolte. Dica alla sua amica di prendere appuntamento con il comandante che provvederà all'annullamento. Comunico il tutto alla mia amica e faccio che prendere direttamente un appuntamento per lei lasciando all'addetta presente nell'ufficio del Comandante i recapiti dei cellulari. La mia amica dunque torna per la terza volta dai Vigili e le viene detto che non è possibile annullare un bel niente e bisogna fare ricorso al prefetto. Torno io al Comando, trovo il comandante, ignaro fino ad allora di tutta la faccenda, riferisco quanto risposto alla mia amica a suo nome l’ultima volta e lui si inalbera perché nessuno è autorizzato a dichiarare alcunché a suo nome. Approfondisce la vicenda interpellando le varie persone coinvolte all'interno del Comando e mi dice in sintesi che la mia amica deve tornare a parlarne con lui.
Torniamo insieme ma il Comandante non c’è, ci riceve un sostituto molto gentile che ci chiede di lasciare a lui il resoconto scritto di quanto accaduto, appone un bel timbro di ricezione avvenuta e ci dice di stare tranquille. Bene. Finalmente! Senonché a distanza di parecchi giorni la mia amica riceve a casa una telefonata dal tono contrariato: non sa signora quanto l’abbiamo cercata, alla fine abbiamo dovuto prendere il numero dall'elenco (chissà, mi chiedo, se l’agenda che ho visto compilare nell'ufficio del Comandante viene ogni tanto consultata o sta lì per figura), deve tornare al comando per comunicazioni. Rassegnata la mia amica va al Comando per l’ennesima volta, ho perso il conto, e le viene detto che l’unica cosa che può fare è ricorso al prefetto dichiarando  di aver sbagliato lei a pagare la prima multa.
Ma stiamo scherzando? Questi hanno fatto un casino, non comunicano evidentemente tra la sede principale, quella in Comune, e l’azienda addetta alla segnaletica, non sono in grado all'interno del medesimo ufficio di dare una versione univoca della procedura da seguire ( dipende dai giorni e dalla persona con cui si parla), e ora la colpa è della mia amica? E deve pure assumersela per iscritto nel ricorso?
Non so se stoica o esausta, lei non oppone più resistenza e scrive al Prefetto, limitandosi a menzionare concisamente l’assenza del cartello e l’errata informazione ricevuta, e chissà, forse in un domani luminoso riceverà il rimborso. A questo, però, io farei aggiungere un indennizzo pecuniario per il tempo perso, e delle scuse per la fatica che la mia amica, affetta da sclerosi, ha dovuto affrontare per salire circa sei volte inutilmente gli scalini del Comando e camminare fino agli uffici, e, non ultimo, per la frustrazione di dover passare pure per scema. Anzi per sceme visto che la metà delle volte c’ero anche io.


Nessun commento: