Perdonate
ma, a prescindere da qualsiasi valutazione sulla manovra economica, i
pensionati che manifestano arrabbiati e i sindacati che gridano
indignati per i tagli percentuali all'indicizzazione delle pensioni
mi lasciano a bocca aperta. Essendo impreparata sull'argomento mi
sono fatta spiegare un paio di cose da un addetto ai lavori. Ho
scoperto che si prevede un'indicizzazione
piena solo per le pensioni fino a tre volte il minimo (1.530 euro
lordi al mese), poi un decalage simile ma meno forte rispetto
all'attuale schema
reiterato
dal Governo Letta in avanti e che
sarebbe scaduto a fine anno. Non mi risultano analoghe levate di
scudi per la situazione in essere fino a poco fa. Comunque sia, è vero
che non adeguare le pensioni all'inflazione è di fatto un taglio, e
che ciò che si riceve di base dovrebbe essere una restituzione di
ciò che si è versato con i debiti adeguamenti, ma l'operazione dovrebbe riguardare solo le pensioni su base retributiva e non quelle su
base contributiva, o sbaglio? Comunque sia, di fronte ai calcoli che
hanno fatto sotto al mio naso, prendendo due scaglioni a caso oltre i
1500, scoprire che chi percepisce una pensione di 2500 euro e rotti
si ritroverebbe con una sessantina di euro in meno all'anno, e chi ne
percepisce un po' più del doppio, 5130 euro, si ritroverebbe con una
perdita di poco più di 300 euro all'anno, pensando al putiferio che
stanno scatenando, sinceramente mi vergogno per costoro. Se io
riuscissi a trovare un lavoro da mille euro, 50 euro fisse al mese
per aiutare qualcun altro a sopravvivere o a reinserirsi nel mondo
del lavoro, ce li metterei senza minimamente esitare. Evidentemente
viviamo su pianeti diversi.
p.s. non ho votato l'attuale governo
p.s. non ho votato l'attuale governo
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