mercoledì 6 aprile 2016

LA STORIA DELL'UOMO

Qualche giorno fa un ragazzo di prima superiore mi ha chiesto perché arrivano tutti questi  extracomunitari, perché ci sono tutti questi migranti.
Volevo dargli una risposta esauriente, semplice, e globale. Grosso modo quanto segue corrisponde a quanto gli ho detto.

Quando gli uomini hanno iniziato a vivere in gruppo erano, chi più chi meno, tutti in una condizione di uguaglianza nella precarietà. Nel corso del tempo alcuni uomini, per capacità, per astuzia, per fortuna, sono riusciti a migliorare la propria posizione e si sono arricchiti, innanzitutto sfruttando le risorse dei territori. Inoltre c’è stata una ovvia tendenza al raggruppamento di questi individui, principalmente nelle zone geografiche le più favorevoli, attraverso la creazione di sodalizi di varia natura aventi come scopo il rafforzamento del gruppo nei confronti di coloro che non ne facevano parte. Ciò ha determinato una crescita di potere di questi gruppi rispetto al resto degli uomini che, conseguentemente, hanno incontrato maggiori difficoltà a intraprendere lo stesso percorso, fino al punto di dipendere per l’accesso alle risorse quasi interamente da coloro che prima di loro, in vari modi, ne sono diventati custodi, proprietari, amministratori, detentori, o quello che è. Questo sistema è proseguito fino a essere quello attuale. Ciò con l’aggravante che la metodologia di accaparramento delle risorse, la gestione delle stesse, i processi di produzione e di commercializzazione, sono stati basati sul presupposto che il benessere raggiungibile sia infinito, sapendo bene che, se lo stesso modello venisse miracolosamente applicato ovunque, il sistema terra non reggerebbe. Quindi in assoluta malafede proclamiamo come universali i diritti e i valori di cui noi occidentali andiamo tanto fieri ma che a oggi non abbiamo condiviso con il resto dell’umanità perché non è oggettivamente in nostro potere poterli condividere. Ma per noi vogliamo che continuino a valere, costi quel che costi, perché il nostro stile di vita non è negoziabile.
Per finire, la terra si è fatta più piccola, vuoi per le monocolture, vuoi per la desertificazione, vuoi per lo sfruttamento sconsiderato delle risorse, che sia acqua, che siano pesci, che sia foresta, vuoi per i cambiamenti climatici; si è fatta più stretta e più affollata. Un po’ perché essendo sempre meno la terra a disposizione anche a essere sempre gli stessi pare di stare più stretti, un po’ perché comunque entro i prossimi trenta, quarant'anni dovremmo essere un paio di miliardi in più.
Quindi, chi sta male, per un motivo o per l’altro, guerra, fame, sete, persecuzioni, si sposta. E iniziano a spostarsi in tanti. E, presumibilmente, eventi estremi che dovessero decimarci a parte, saranno sempre di più. Per cui o si trovano soluzioni intelligenti, quindi lungimiranti, tra cui ripensare il nostro sistema economico/finanziario/commerciale/energetico, o si erigono muri. Che è ciò che si sta facendo. E visto che anche nei Paesi che se la passano bene, iniziano ad aprirsi le crepe di un sistema che non potrà che collassare e per molti le condizioni di vita sono peggiorate, peggiorano, e peggioreranno, questi muri vengono eretti con il beneplacito della popolazione che ne resterà al riparo. Molto difficile persuadere persone che hanno poco o sempre meno a condividere con chi non ha nulla. Fa paura. Tanta paura.
Sono riusciti a metterci nella condizione di dover essere complici. Chapeau!
E ciò al di là di qualsiasi differenza culturale, religiosa, o che altro. Fossimo tutti wasp (White Anglo-Saxon Protestant - bianchi di origine anglosassone e di religione protestante) sarebbe uguale, il problema resterebbe, perché saremmo comunque troppi e la ricchezza, o il potere per dirla in modo più chiaro, non può essere per tutti, sennò che ricchezza sarebbe.
Per cui ragazzo mio, mettiti il cuore in pace, o accetti i dogmi in cui siamo cresciuti e tutto ti sembrerà normale, inevitabile, al limite increscioso e spiacevole al pensiero di chi patirà, o cerchi le cause, e allora quello che vedrai non sarà un gran bello spettacolo. Hai presente la pillola azzurra e quella rossa di Matrix? Accettare inconsapevolmente o capire e poi scegliere. La prima opzione, per certi versi, è sicuramente più gradevole.


Consiglio di lettura:
“ Ishmael” di Daniel Quinn (quasi introvabile)



(tutti i diritti riservati)




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