Qualche giorno fa un ragazzo di prima superiore mi ha chiesto perché
arrivano tutti questi extracomunitari, perché ci sono tutti questi migranti.
Volevo dargli una risposta esauriente, semplice, e globale. Grosso modo quanto
segue corrisponde a quanto gli ho detto.
Quando gli uomini hanno iniziato a vivere in gruppo erano, chi più chi
meno, tutti in una condizione di uguaglianza nella precarietà. Nel corso del
tempo alcuni uomini, per capacità, per astuzia, per fortuna, sono riusciti a
migliorare la propria posizione e si sono arricchiti, innanzitutto sfruttando
le risorse dei territori. Inoltre c’è stata una ovvia tendenza al
raggruppamento di questi individui, principalmente nelle zone geografiche le
più favorevoli, attraverso la creazione di sodalizi di varia natura aventi come
scopo il rafforzamento del gruppo nei confronti di coloro che non ne facevano
parte. Ciò ha determinato una crescita di potere di questi gruppi rispetto al
resto degli uomini che, conseguentemente, hanno incontrato maggiori difficoltà
a intraprendere lo stesso percorso, fino al punto di dipendere per l’accesso
alle risorse quasi interamente da coloro che prima di loro, in vari modi, ne sono
diventati custodi, proprietari, amministratori, detentori, o quello che è.
Questo sistema è proseguito fino a essere quello attuale. Ciò con l’aggravante
che la metodologia di accaparramento delle risorse, la gestione delle stesse, i
processi di produzione e di commercializzazione, sono stati basati sul
presupposto che il benessere raggiungibile sia infinito, sapendo bene che, se
lo stesso modello venisse miracolosamente applicato ovunque, il sistema terra
non reggerebbe. Quindi in assoluta malafede proclamiamo come universali i
diritti e i valori di cui noi occidentali andiamo tanto fieri ma che a oggi non
abbiamo condiviso con il resto dell’umanità perché non è oggettivamente in
nostro potere poterli condividere. Ma per noi vogliamo che continuino a valere,
costi quel che costi, perché il nostro
stile di vita non è negoziabile.
Per finire, la terra si è fatta più piccola, vuoi per le monocolture,
vuoi per la desertificazione, vuoi per lo sfruttamento sconsiderato delle
risorse, che sia acqua, che siano pesci, che sia foresta, vuoi per i
cambiamenti climatici; si è fatta più stretta e più affollata. Un po’ perché
essendo sempre meno la terra a disposizione anche a essere sempre gli stessi
pare di stare più stretti, un po’ perché comunque entro i prossimi trenta,
quarant'anni dovremmo essere un paio di miliardi in più.
Quindi, chi sta male, per un motivo o per l’altro, guerra, fame, sete,
persecuzioni, si sposta. E iniziano a spostarsi in tanti. E, presumibilmente, eventi
estremi che dovessero decimarci a parte, saranno sempre di più. Per cui o si
trovano soluzioni intelligenti, quindi lungimiranti, tra cui ripensare il
nostro sistema economico/finanziario/commerciale/energetico, o si erigono muri.
Che è ciò che si sta facendo. E visto che anche nei Paesi che se la passano
bene, iniziano ad aprirsi le crepe di un sistema che non potrà che collassare e
per molti le condizioni di vita sono peggiorate, peggiorano, e peggioreranno,
questi muri vengono eretti con il beneplacito della popolazione che ne resterà
al riparo. Molto difficile persuadere persone che hanno poco o sempre meno a
condividere con chi non ha nulla. Fa paura. Tanta paura.
Sono riusciti a metterci nella condizione di dover essere complici.
Chapeau!
E ciò al di là di qualsiasi differenza culturale, religiosa, o che
altro. Fossimo tutti wasp (White Anglo-Saxon Protestant - bianchi di
origine anglosassone e di religione protestante) sarebbe uguale, il problema resterebbe, perché
saremmo comunque troppi e la ricchezza, o il potere per dirla in modo più
chiaro, non può essere per tutti, sennò che ricchezza sarebbe.
Per cui ragazzo mio, mettiti il cuore in pace, o accetti i dogmi in
cui siamo cresciuti e tutto ti sembrerà normale, inevitabile, al limite
increscioso e spiacevole al pensiero di chi patirà, o cerchi le cause, e allora
quello che vedrai non sarà un gran bello spettacolo. Hai presente la pillola
azzurra e quella rossa di Matrix? Accettare inconsapevolmente o capire e poi
scegliere. La prima opzione, per certi versi, è sicuramente più gradevole.
Consiglio di lettura:
“ Ishmael” di Daniel Quinn (quasi introvabile)
(tutti i diritti riservati)
Nessun commento:
Posta un commento