Ho appena finito di leggere l’enciclica
di Papa Francesco.
Dovrebbero distribuirne una copia
a testa.
Lo ringrazio per quello che ha
scritto.
Vorrei chiedergli una cosa. E mi
sto rendendo conto che non mi viene in mente che formula sufficientemente ossequiosa adottare qui per
scritto immaginando di averlo di fronte e rivolgermi a lui.
Probabilmente, in sintesi, direi,
Papa Francesco, lei ha scritto un gran documento, e adesso cosa intende fare? Lei
è il Papa, non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare, se c'è una voce che ascolterebbero tutti è la sua… intende compiere un
grande atto di coraggio? Ha scritto che urge la presenza di una vera Autorità
politica mondiale, … se la sente di farsi guida di un progetto concreto? O,
almeno, se la sente di alzare la voce? Di mettere a pena di scomunica latae
sententiae tutti coloro che volutamente e senza scrupoli determinano il male
per proprio profitto e interesse, impedendo loro materialmente di entrare in ogni
chiesa del pianeta, se non dopo una concreta, inequivocabile e duratura dimostrazione di
ravvedimento? Ha fatto dei passi, ne può fare altri, Papa Francesco. Allora? Cosa pensa di fare a questo punto?
20 giugno 2015
(tutti i diritti riservati)
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