E va bene. Facciamoli fuori tutti. Questi umani disperati. Ma prima
salviamo le apparenze. Affondiamo i barconi in porto, quando son vuoti. (e
mentre ci siamo anche sulla costa turca, da cui arrivano migliaia di profughi
afghani e siriani e insomma un po’ dappertutto dove serve). Con che criterio? A
caso. Tanto son pescherecci di un economia ittica in ginocchio. Anzi
affondiamoli tutti indiscriminatamente. Perché altrimenti questi cosiddetti trafficanti
senza scrupoli troveranno sempre qualche pescatore alla canna del gas pronto a
cedere il proprio mezzo. E se non basterà dovremo avere il coraggio di farle
colare a picco queste bagnarole quando son gravide di vite che come unico
bagaglio portano problemi.
Di quest’umanità che galleggia alla deriva fottiamocene. L’ho già
detto e scritto. Non c’è alternativa. Consideriamola un’eutanasia collettiva
triste ma necessaria. Eviteremo loro di approdare a una realtà di disinganno e
ulteriore umiliazione e preserveremo noi
dalla frustrazione di averli di fronte a casa nostra senza poter far
nulla per loro pur accrescendo le nostre
difficoltà accogliendoli. Al bando il moralismo e l’ipocrita pudore. Ci sono
scelte drastiche che vanno compiute anche se sgradevoli. E se li colpiamo da lontano
ovvieremo almeno al fastidio della vista diretta.
Dobbiamo mettere in piedi una task force militare dedicata senza stare
a far troppa pubblicità sui media, senza tutti ‘sti dibattiti e speculazioni
che ci fanno solo perdere tempo. Agire. E cercare di chiudere la faccenda il
più in fretta possibile. Poi a far accettare la cosa ai refrattari ci si
penserà. La storia umana insegna: non è così difficile ottenere l’approvazione
del popolo quando la si vuole ottenere. Possediamo un bacino pressoché infinito
di spiegazioni e giustificazioni atte a rendere lecita e accettabile qualsiasi
azione, anche la più atroce. Esistono tink tank ultra sovvenzionati che non
fanno altro che riempirlo questo bacino. E’ come andare al supermercato. Si
trova sempre il prodotto che serve. Per cui non c’è motivo di preoccuparsi di
chi disapprova. Saranno sempre in minoranza.
Perché se non faremo così, se non saremo decisi e determinati nell'arrenderci
alla disumanità dei più, bisognerà allora risolverla diversamente la faccenda, e
alla cena conviviale tra amici, a coloro che dicono che questi animali
mussulmani o quello che sono, puzzano, rubano, violentano, che a queste donne
incinta e a questi bambini di pochi anni che sicuramente diventeranno
terroristi bisogna farli fuori, perché altrimenti ci domineranno e
distruggeranno le libertà che abbiamo conquistato, ecco a queste bestie prive
di cultura, che non sanno di storia, popoli, economia, geografia, che non sanno
niente di sé, che non sanno un cazzo di niente, che non sono in grado di
concepire che dietro a uno dei numeri unitari che compongono quelli a tanti
zeri che tanto ci spaventano perché arrivano a frotte, ci sono storie personali
uguali a quelle della loro madre, di una sorella, di un figlio, di un amico, a
queste bestie impegnate a parlare di figa e I phone, e a cui vorrei mettere un’arma
in mano e vederli quanto son capaci di ammazzare
una di queste persone guardandola negli occhi, ecco non ci resterebbe che
sparargli in bocca a costoro per far sì che smettano di dire cazzate con la
presunzione di padreterni e vedere la loro faccia crollare a spiaccicarsi e
lordarsi nel piatto colmo di trenette ben condite.
maggio 2015
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