martedì 10 marzo 2015

UN FUTURO BELLISSIMO

Cammineremo su marciapiedi di piastrelle piezoelettriche. Le city car del Mit (l’Istituto di tecnologia del Massachusetts), si ricaricheranno mentre sono parcheggiate e non ci costerà questo carburante che avremo prodotto noi stessi. 
Le nostre case disporranno tutte della tecnologia che già esiste e che non viene prodotta e utilizzata in larga scala per la volontà criminale dei nostri governanti. Una tecnologia a consumi zero. E avremo ancora più confort di ora senza che nessuno dalla parte opposta del pianeta paghi per questo. 
Vivremo in città intelligenti. Perché noi saremo intelligenti. Non produrremo più rifiuti. E avremo imparato a mangiare e mangeremo tutti. Ci ammaleremo di meno e non useremo veleni e tante multinazionali dovranno scendere a miti consigli o sparire per sempre. 
I popoli saranno mescolati, ognuno con la propria storia e la propria cultura, ma con una comune visione di autentico amore e rispetto per la vita. E collaboreranno per amministrare e condurre le sorti di un pianeta condiviso, in cui tutte le specie viventi e la terra stessa saranno rispettati e godranno di diritti. 
Ciò che a noi pare impossibile sarà la norma. 
E i figli dei figli dei nostri figli increduli studieranno di un passato con inceneritori, scorie radioattive, desertificazione, acque avvelenate, aria irrespirabile, estinzioni e foreste abbattute. 
Un passato nell’anno del Signore 2000 e rotti, di gente che muore di fame e milioni di tonnellate di cibo destinate ad altri usi. 
Si vergogneranno di noi. Ma saranno grati a tutti coloro che avranno fatto qualcosa per trasformarci in una civiltà evoluta.

novembre 2012

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