Sufficiente un mese di ospedale senza accedere a internet e si scompare. Il grafico dei lettori del blog in caduta libera, i seguaci di Twitter in fuga, le opportunità di lavoro vaporizzate. Non esiste via di mezzo. Gli aderenti al movimento internazionale per il diritto alla disconnessone, presumibilmente sono nella condizione di potersi permettere tale scelta manichea, chi riesce a limitare la propria schiavitù a determinate fasce orarie è già un privilegiato, tutti gli altri, tra i reticenti, devono invece sottostare alla triste realtà dell'interazione in tempo reale, pena la perdita, in caso contrario, di tutto ciò per cui ci si è impegnati.
La tentazione di non far nulla per arrestare la progressiva evanescenza che mi ha colpito è grande. Sono curiosa di sapere quanto tempo è necessario per estinguersi del tutto. Però, con la prospettiva di un prossimo lungo ricovero, cedo e qua e là immetto parole in rete.
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