giovedì 26 gennaio 2017

DIGRESSIONI

Ottobre, ore 11.00
Nella sala d’aspetto del reparto di dermatologia sette persone, inclusa me, in attesa.
Una donna minuta oltre la settantina rivolgendosi alla donna seduta di fronte, come a riprendere un discorso appena sospeso, esclama infilando le dita per allentare la morsa del collo alto:

«… ho la maglia a collo alto perché ieri sera quando mia figlia mi ha portato al pronto soccorso faceva fresco e non immaginavamo che sarei rimasta fino a stamattina e quando l’ho chiamata per dirglielo, perché era andata via poi ieri sera perché era in ritardo con la baby sitter, è una ragazza straniera la baby sitter, brava con il ragazzino e tanto attaccata anche ai nostri due cagnolini, sono così belli, affettuosi, sa, quei bassotti con il pelo ispido, prima stavano da me però ora stanno da mia figlia che ha un bel giardino grande, pieno di piante e fiori, c’è anche l’orto, dovrebbe vederlo, lo curava sempre mio marito finché era vivo, è morto due anni fa mio marito, lo stesso anno del suo migliore amico, un amico di vecchia data, si conoscevano dalla guerra e hanno continuato a vedersi e andavano a caccia, io non ero tanto d’accordo perché è pericoloso andare per boschi, abbiamo una certa età ormai, gli dicevo, fa’ un altro sport, mio nipote fa la pallanuoto, ma non qui, a Genova… che caldo che fa… »

martedì 17 gennaio 2017

TRA LE COSE BELLE CHE HO VISTO


Il sole che sorge sul mare
La nascita di un puledro
Gli anelli di Saturno
I disegni degli storni
Il nuoto delle balenottere
Il cielo dell’Africa equatoriale
La luce del tardo pomeriggio nel giardino di Liliane
Lo sguardo di un daino nel bosco
La piazza del Duomo di Ortigia
La via lattea dai pascoli di Villatalla
I dipinti di van Dyck
Un uomo che osservava i banchi di un mercatino
La paolina Borghese del Canova
La libreria Lello & Irmão a Oporto
Tra  filari di vite la neve illuminata dalla luna


lunedì 16 gennaio 2017

SALVATORE ARANZULLA

Da tanto tempo volevo dirtelo: per quanto mi riguarda, Salvatore, grazie di esistere e di condividere. Hai una soluzione per tutto   ;-)

sabato 14 gennaio 2017

ARCHIVIARE I SOGNI

Ho letto il pezzo di Marco Filoni sul lavoro di Bert Kaplan, la cui storia di aspirante archiviatore di sogni è raccontata nel libro di Rebecca Lemov “Database of dreams” (University Press).

Al suo buon articolo vorrei aggiungere che sarebbe però bellissimo poter realmente registrare su supporto i propri sogni. Con una pendrive da infilare da qualche parte sulla fronte come la bella Stefania Rocca in Nirvana. Dico sempre che quello sì che sarebbe un device che pagherei qualsiasi cifra, certa che sbancherei i botteghini proiettando sul grande schermo le mie avventure oniriche. Ritorno economico a parte, è un vero peccato che di questa realtà così intensa, profonda, odorosa, e variopinta, che è parte integrante della nostra vita, possiamo conservare solo brandelli.

domenica 8 gennaio 2017

COS’È UN OGM?

Che senso ha la recente diatriba sugli ogm (organismo geneticamente modificato), con le aziende che premono affinché le nuove varietà vegetali ottenute modificando il dna senza introduzione di materiale esterno non vengano definite appunto ogm? In molti Paesi infatti, in assenza di tale introduzione, si commercializzano senza problemi nuove varietà a prescindere dalle tecniche con cui sono state ottenute, mentre in Europa viene definito ogm ogni organismo le cui modificazioni non sono spontanee e dovute alle ricombinazioni che avvengono in natura ma appunto indotte dall’intervento umano sul dna. Io credo che le parole abbiano un significato e che una modifica sul dna anche senza l’introduzione di materiale genetico esterno determini la nascita di un organismo geneticamente modificato, quindi come tale deve essere definito. Perché abbiamo paura di chiamare le cose con il loro nome? Nel caso specifico sicuramente perché la dicitura ogm vale un marchio di infamia e comprometterebbe l’accettazione sociale e quindi commerciale, ma questo è.
Altro è entrare nel merito della questione ed essere favorevoli o meno a tali procedure. Certamente le nuove tecniche, non più da film dell’orrore come agli esordi, devono ricondurre alla riflessione tutti quanti e, a parte le modifiche a favore di una crescente resistenza a pesticidi e anticrittogamici*, la maggior parte delle altre, vista la condizione generale del pianeta, ad esempio i problemi idrici, sono da valutarsi con estremo interesse studiandoci sopra.


*una caratteristica, questa della resistenza alle sostanze chimiche che si vuole approvata e adeguatamente finanziata non solo per poter vendere maggiori quantità di veleni, come di fatto accade in barba alle promesse, ma anche perché potrebbe risultare molto utile in relazione all’aumento di tossicità degli habitat. Terre, acque di superficie, falde, pioggia, a tal misura infetti da poter a breve, se non vi sarà una reale rivoluzione mentale, mettere a rischio prima l’agricoltura intensiva poi anche quella tradizionale sostenibile che non farà in tempo a riprendere lo spazio che le è stato in tanti casi vilmente e violentemente sottratto.

giovedì 5 gennaio 2017

Mandiamo In Pensione Riccardo Orioles

LETTERATURA CANADESE E CONSIDERAZIONI

Quando, inevitabilmente, penso al fallimento dei sogni che avevo, bambina e ragazza, mi sale una buona dose di sconforto. Sogni come promesse di quello che sarebbe stata la mia vita. Promesse che rinnoverei se non fosse che, nel frattempo, ho fatto pace con la realtà contingente.
Poi capita (e accadimenti analoghi, analoghi per l’esito che determinano, per fortuna, non sono rari) che decido di leggere con estrema attenzione il numero di fine anno di Internazionale, numero dedicato alla letteratura canadese, e resto colpita dai lavori di alcuni autori. Ne leggo le brevi biografie e sorrido. Mi si apre proprio il cuore. Sono più giovani di me, alcuni di poco, sette, otto anni, e sono riusciti a realizzare cose che avrei realizzato volentieri anch’io. Ci sono riusciti. Qualcuno ci riesce. Lo sconforto scompare. Scompare in un modo che corrisponde allo scoprire in me uno sguardo di madre. Un’attitudine da mariposa, da custode. Una bella scoperta.
Comunque, venendo ai contenuti di Internazionale, ho molto apprezzato il racconto “Gli ultimi nati” di Samuel Archibald, classe ’78, di cui mi sono appuntata di cercare una raccolta di racconti, e lo spirito del progetto fotografico “OH, Canada” di Naomi Harris, classe ’73. Mi ha incuriosito la scrittrice Leanne Betasamosake Simpson (di cui non ho trovato l'età), e commosso Sean Michaels, classe '82, con il racconto “L’altro festival”.