mercoledì 25 giugno 2014

DIALOGO RUBATO

"Hai visto lo scandalo del Mose, che roba?Quando lo si diceva anni fa, si faceva la figura dei reazionari e ti davano del malfidato."
"Sì, sì, ma scusa un attimo, e quello dell'Expo2015? Com'è che non ne parlano già più sui giornali? Non gli basta l'inchiostro?"
"E' il vantaggio di quando scoppia una grossa merda: ricopre quelle di prima."
"Tutti ladri e disonesti. L'ergastolo gli devono dare a certa gente, politici, imprenditori, speculatori, mafiosi, tutta una razza."
"Quella gente lì, in galera? Ma no, fuori! Che galera e galera? Dobbiamo continuare a mantenerli anche lì? Liberi come l'aria, ma senza più niente di niente. Tutti i loro beni in un bel calderone cui attingere per risolvere problemi veri e che si trovino un lavoro quelli, se ci riescono, e si paghino un affitto"

giugno 2014

giovedì 22 maggio 2014

BUONA FORTUNA ANNISA

È stata lei a rivolgermi la parola mostrandomi il biglietto del treno. 
“Dove trovo il numero della carrozza disegnato sul treno?” 
Italiano impreciso, sorridendo, lo sguardo dritto negli occhi. 
Io sul muretto lei sulla panchina. 
“In genere è indicato in un riquadro bianco fissato al vetro delle porte.” rispondo. 
“Grazie mille.” 
Una breve pausa e poi: “Perché non ti siedi qui con me?” mi chiede. 
Già, perché no? E mi avvicino e mi siedo accanto a lei sulla panchina. 
Trascorriamo insieme una decina di minuti. Scambio di domande semplici e dirette. Ci raccontiamo un po’ le nostre vite. Lei è da un mese in Italia. Dall’Albania, prima a Treviso, poi a Milano e a Pavia, quindi qui a Imperia, in visita presso parenti sparsi qua e là per l’Italia e ora verso Bologna, da sua sorella, sperando di trovare un lavoro prima che il permesso di soggiorno turistico scada. 
Mi dice: “Sono brava in pittura. Molto brava. Mi piace se trovo lavoro con pittura ma è difficile. A Treviso ho fatto la baby sitter e va bene. Va bene tutto. Non ho paura di lavoro.” 
Quindi si gira ad aprire la cerniera del borsone e io, corrotta fin nel midollo, penso, ecco ora tira fuori un disegno da vendere. Invece mi mostra un foglio da disegno un po’ sgualcito con il ritratto di una ragazza, incorniciato da una specie di sipario stretto lungo i bordi del foglio. Ha colorato quello di un arancione vivace, le labbra di rosa e gli orecchini di giallo e azzurro. Il volto invece è un’unica linea semplice a matita nera, senza ombre o tratteggi. 
“Sei tu.” le dico e lei stupita guarda nel foglio come in uno specchio, poi si volta verso di me. 
“Un po’, è vero. – e aggiunge – Come ti chiami?” 
“Hai ragione: non ci siamo presentate. Barbara, e tu?” 
“Annisa.” 
Ha ventidue anni. Capelli castani e occhi scuri che scrutano e indagano, ma lo sguardo è limpido e aperto.
“Hai fede in deo?” mi chiede. 
Subito non capisco: “Cosa?” 
“Deo, diòs.” e indica con l’indice in su. 
“Fede si – rispondo – ma non propriamente in Dio.” 
“Io sì. Musulmana. Non vado però dove dite voi chiesa. Prego io sola. – fa una breve pausa e prosegue - Tu assomigli a una donna che ho molto cara e sei bella come lei.” 
Arriva il suo treno. Ci alziamo entrambe. Ci guardiamo e ci abbracciamo forte, scambiandoci baci sulle guance. 
“Io prego mio Dio per te Barbara. – mi saluta – Tu prega quello che credi per me.” 
“Lo farò Annisa, certo, lo faccio.” 
E sul punto di salire sul treno, si gira, sorride e dice: “ Siamo amiche. Si può diventare amici in un minuto e per sempre, anche se non vediamo noi mai più.”


19 maggio 2014 stazione di Imperia Porto Maurizio


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mercoledì 21 maggio 2014

TRENITALIA DESIGNER

Ma chi è il designer responsabile di questi sedili presenti in moltissimi treni?




C'è rimasto seduto per più di 5 minuti?
Con il collo obbligatoriamente piegato in avanti e la testa che pesa da dover stare in continua tensione.
E chi è che ha dato l'ok per la realizzazione e l'installazione e l'ha fatto pagare?

GRAZIE A GIUSEPPE CONTE

Voglio ringraziare Giuseppe Conte per aver scritto "Il male veniva dal mare".
Per essere amico di Paul Watson e di Charles Moore.
Per aver detto quello che c'è da dire utilizzando un'accattivante veste narrativa.

giovedì 15 maggio 2014

LA FORZA DEL PENSIERO

Usare le parole per dare corpo ai pensieri. Al pensiero. A quel flusso invisibile e continuo che ci determina. Ho scritto tempo fa del senso di inutilità che provo nell’affidare alla rete o altrimenti ciò che vedo, percepisco, e rielaboro in forma di frasi. Della frustrazione nel sapere che serve a poco o a nulla. Ma il punto è proprio qui: riuscire ad affrancarsi dall’idea che ci debba per forza essere un legame tra chi concepisce il pensiero e il pensiero stesso. Aspettarsi un riscontro che non arriva può portare al silenzio. Se questo fosse stato lo spirito di chi nella storia dell’uomo ha osservato, analizzato, cercato di capire, denunciato, trasmesso, il silenzio regnerebbe da tempo. Ma ai grandi pensatori, o semplicemente agli spiriti liberi non importa di essere ascoltati e compresi dai propri contemporanei, e non gli importa perché sanno una cosa fondamentale: il pensiero non è solo riportare quanto la mente vede e rielabora, non è solo una riproduzione di ciò che esiste ma ha una potenzialità che travalica la transitorietà delle epoche, l’indifferenza e il rifiuto. Il pensiero forte è ambizioso e guarda oltre se stesso. A ciò che uno vede, spera, sa, a ciò che coglie e comprende e gli pare non venga visto, sperato, colto, e compreso dai più, deve essere data la possibilità di propagarsi comunque e di essere riconosciuto se non ora poi. Perché il pensiero vive e pulsa e se noi moriamo, il pensiero sopravvive. Qualcuno un giorno, non sapremo mai né chi né quando, lo raccoglierà, lo comprenderà, lo farà proprio, e lo trasmetterà. È già accaduto e accadrà sicuramente ancora.


gennaio 2014

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venerdì 9 maggio 2014

LA DESTRA FRANCESE E LA CARNE DI MAIALE

Tra le tante proposte avanzate dagli undici sindaci francesi del Fronte nazionale di Marine Le Pen, c’è quella di uniformare le mense scolastiche a prescindere dalle esigenze religiose. In soldoni, carne di maiale per tutti, anche per musulmani ed ebrei.

Lasciando perdere considerazioni sul vegetarianesimo, per come vengono nutriti e mantenuti in “salute” i maiali, la loro carne non bisognerebbe darla manco ai cristiani. Insieme a una marea di altri alimenti che vengono propinati regolarmente nelle mense.

7 maggio 2104

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giovedì 8 maggio 2014

MULTE AL PARRASIO

A mezzogiorno sono saliti al Parrasio tre solerti vigili a multare le auto parcheggiate tutte in bella fila sul marciapiedi. Nonostante fosse circolata voce che in questo periodo, visti gli enormi disagi, non sarebbe accaduto. Tra lavori in corso, chiusura di due terzi del borgo, proprietari di seconde case e turisti, mercato, e divieti per questo e per quest’altro a macchia di leopardo e giorni alterni, non dico intelligenza ma un po’ di buon senso ci stava. 
Uno dei tre, a dichiarare ad alta voce il proprio disaccordo nei confronti della misura presa dai superiori, gli altri due non si è capito se erano sul chi tace acconsente e stavano a scrivere muti e a capo chino per imbarazzo o se dissentivano e si dissociavano dalla posizione del collega. Cittadini contrariati dalle finestre. Stupore e rabbia. 
Se verranno tutti i giorni, al giro metteranno insieme un bel bottino. 
Certo è che si è disarmati di fronte all’imbecillità. 
Ciò che penso, sui contemporanei mezzi di trasporto e perché, è noto. In una parola: obsoleti. 
Ma le auto per ora ci sono e da qualche parte bisogna pur consentire di metterle. 
È tutto quanto così ridicolo, quasi grottesco. La specie umana è condannata. Questi piccoli fatti sono lo specchio di ciò che siamo. Stupidi. 

 8 maggio 2014