lunedì 26 gennaio 2015

#Pagina 99 non è più in edicola.

Apparso da appena un anno di questo quotidiano del weekend, come viene definito, perché esce il sabato ed è un settimanale, non c’è più traccia. Un vero peccato. A parte alcuni refusi tipografici, un’ottima lettura. Varietà di contenuti, approfondimento soddisfacente anche per i più esigenti, buono per la divulgazione, impaginazione efficace. Resiste online, questo sì, ed è un bel sito, immediato, fatto bene, anche se manca una pagina sulla redazione, ma, in ogni caso, non è accettabile stare sempre e comunque, ogni ora del giorno, davanti a un maledetto video o monitor, o quello che è. La presenza in edicola per questo resta un valore. La carta stampata la si maneggia, ci si ritorna. Si sottolinea, si ritaglia, si passa a un amico. E con tutta la mediocrità che gode del privilegio dell’inchiostro, non dobbiamo permettere che questo giornale sparisca. E non mi si venga a parlare di disboscamenti e inquinamento. Come se lo spazio virtuale fosse un’alternativa pulita. I mega Data Center non sono esattamente a zero impatto ambientale. Il problema ecologico c’è, è serio e va affrontato in entrambi i casi, ma qui si parla di altro. Del diritto a essere presenti in una realtà divulgativa, diffusa, e il cui peso è più che rilevante, la realtà della carta stampata, al cui interno serietà e impegno sono merce tanto preziosa quanto sempre più rara.
Sul sito di #Pagina 99 scrivono che si stanno impegnando per riprendere con l’edizione cartacea accanto a quella web: le due vie si completano e fanno parte di un progetto editoriale legato al sogno di cercare di capire le cose e di voler condividere questo intento con il maggior numero di persone.E questi sono sogni da difendere e sostenere.
"Aiutateci a non farci dimenticare troppo presto. E a tenerci vivi." - See more at: http://www.pagina99.it/news/partecipa/7827/Non-perdiamoci-di-vista.html#sthash.RkeirI5x.dpuf



gennaio 2015


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sabato 20 dicembre 2014

MERCATINO DI NATALE A IMPERIA PORTO MAURIZIO

Oggi è accaduto un fatto che meriterebbe approfondimento da parte delle autorità.
In programma il mercatino natalizio in via XX settembre a Imperia Porto Maurizio. Dal 19 al 24 dicembre, organizzato dal Comitato S. Maurizio. Antichità, artigianato, coltivatori diretti, prodotti regionali, una ventina di banchi più o meno, non li ho contati.
Alcuni partecipanti presenti solo oggi e domani, gli altri, invece, per tutta la durata della manifestazione. Ogni banco paga una quota al Comitato che si occupa dei permessi e del pagamento del suolo pubblico.
Questa mattina però sono arrivati i vigili e hanno iniziato a misurare su e giù per la via gli spazi occupati. Stasera, vedendo che alcuni stavano smontando, ne ho chiesto loro il perché. Mi hanno risposto che, per evitare una multa fino ai 5000 euro e una denuncia che avrebbe compromesso l’attività stessa, se ne dovevano andare. Mi hanno riferito che, pur avendo interpellato il Comando dei vigili, non erano riusciti a capire bene cosa fosse accaduto e mi hanno fornito versioni discordanti sulle motivazioni, tutte comunque gravi. La prima secondo cui sarebbe stato pagato il suolo pubblico sufficiente soltanto a 7 banchi, la seconda che fossero stati forniti soltanto alcuni nominativi, una terza che per alcuni il permesso sarebbe stato pagato solo per una giornata. La responsabile del Comitato sarebbe stata multata di 1700 euro, della qual cosa si sarebbe lamentata con i titolari di almeno un paio di banchi, attribuendo loro la responsabilità dell’accaduto. Sull'onda del malcontento di dover cambiare i piani all'ultimo momento senza la certezza di trovare un'altra piazza a pochi giorni da Natale, ipotesi su creste e incapacità ne sono state chiaramente fatte, e comunque sarebbe il caso di scoprire cosa veramente è accaduto. Per rispetto a queste persone che avevano programmato tempi e lavoro, che hanno affrontato spese di trasferta e soggiorno, che hanno portato una certa quantità di prodotti freschi e ora rischiano di doverli buttare. Per rispetto ai commercianti che traggono beneficio dalle occasioni in cui una via, altrimenti disertata, si anima. E, perché no, per rispetto alle regole, che non sono sempre tutte sbagliate.


19712/14

(tutti i diritti riservati)

sabato 29 novembre 2014

UN CAFFÉ SUL PORTO

Questa mattina in Calata Cuneo a Imperia, ho incontrato l'amico e scrittore Marino Magliani. Abbiamo preso un caffè insieme. Una decina di minuti soltanto, come stai, cosa stai facendo, reciprocamente, con cordialità. Si stava bene al tavolino sotto i portici a pochi metri dall'asta del pesce. Cielo grigio e temperatura mite. Sarei rimasta a lungo a guardare intorno, entrambi in silenzio, solo di tanto in tanto scambiare qualche impressione.

29 novembre 2014


lunedì 24 novembre 2014

EMISSIONI E CRESCITA

Secondo i sempre cauti giudizi dell’Ipcc (gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico), i livelli di emissione di CO₂ dovrebbero essere nel 2100 uguali a zero o, meglio ancora, inferiori ad esso. Ça va sans rien dire, bisognerà assorbire non solo evitare di produrre. E, sorpresa delle sorprese, il Fondo Monetario Internazionale, sostiene che la riduzione delle emissioni di anidride carbonica non avrebbe alcuna ripercussione sulla crescita economica!
Pare che salvare il pianeta sarebbe non solo gratis, ma darebbe grande impulso all’economia. E i sostenitori della TRI (Terza rivoluzione industriale) insegnano.
Forse alla buon’ora uno spiraglio si apre?
Non sono fantasie o derive demagogiche, se lo credete non avete il senso della realtà. L’assioma secondo cui in assenza di fonti, metodi e concetti definiti con precisione è possibile dire tutto e il contrario di tutto conferma la sterilità della maggior parte delle parole che vengono fatte. Ogni fronte ideologico si fa forza dell’approssimazione intellettuale di quelli avversi per limitarsi a contraddirli e tacciarli d’incompetenza. Nessuno che, con determinazione, costanza, e onestà intellettuale, metta mano e cervello alla risoluzione dei problemi, smascherando le false certezze e rimettendo tutto in discussione. E chi lo fa non ha potere.  Ma se continuiamo a ignorare le scrupolose analisi fatte da persone serie, competenti, e lungimiranti, potremo solo sostenere che limitare le emissioni fermerebbe la crescita. Un mero pregiudizio. Eppure, manichei a oltranza, passiamo dalla filosofia della crescita esponenziale e senza criterio a quella della crescita zero, ma, come molto spesso accade, la giusta via sta a metà. Eliminare produzioni superflue e obsolete è auspicabile, così come fermare lo sfruttamento incontrollato e criminale di popoli e terre, altrettanto vero però è che potremmo fermare la recessione globale, mantenere uno standard di vita elevato ed estenderlo a un numero sempre crescente di persone, senza bloccare o frenare la crescita, anzi incentivandola.
Non facciamoci fuorviare dal Pil crescente di BRICS – Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, dove comunque i segni dell’illusorietà di certi parametri e le falle del sistema sono alla luce del sole, dove le condizioni della stragrande maggioranza della gente continuano a peggiorare alla faccia dei ragguardevoli tassi di crescita registrati -, né dalla teoria dura a morire del Trickle down o da quella della U dell’intellettualmente onesto Kuznets, perché alla fine della fiera, il tutto si traduce in produzione di denaro con denaro. Il demone da sconfiggere è l’avidità e, come dice l’amico Marco Paolini, vabbè accumula, accumula, ma a un certo punto metticelo un cazzo di tetto, un limite, se no sei malato.
Siamo detentori di conoscenze straordinarie e dobbiamo trovare il coraggio e la forza di rovesciarle nel mondo e pretendere che vengano utilizzate, per nostro beneficio e per rendere grazie a questo pianeta che stiamo distruggendo a una velocità sorprendente.


agosto 2014


(tutti i diritti riservati)

DOCCIA ILLIMITATA

Piazzata al sole nei pressi della Galeazza a Imperia, oggi ho trascorso due ore a fare la guardia a una doccia mal funzionante. Una volta premuta la manopola del rubinetto il flusso d’acqua non s’interrompe salvo il ritirarla indietro con decisione.
Agli sguardi di alcuni bagnanti rivolti, smarriti e interrogativi, verso l’alto alla prodiga pigna, ho reagito dando una voce: bisogna tirare indietro la manopola. Altre volte distratta dalla lettura, vedendo che l’acqua scorreva senza che alcuno ne beneficiasse e che le persone nei pressi non davano mostra di essersene accorte, mi sono alzata e sono andata a chiuderla.
A un certo punto sono arrivate tre ragazze sotto i vent’anni. Hanno premuto la manopola una volta e a turno, per almeno cinque minuti a testa, si sono fatte la doccia ridendo e scherzando. Dopodiché dietrofront e se ne sono andate.
Non sfiora le vostre belle faccine, mie care, il dubbio che se l’acqua continua a scendere ininterrotta per un quarto d’ora abbondante forse sia necessario chiuderla?


luglio 2014


(tutti i diritti riservati)

MOLESKINE 7

La perdita della memoria è funzionale alla sopravvivenza.
In fondo pochi anni dopo una catastrofe la vita bene o male procede.

Cosa sarà mai quel poco di altra materia esanime lì a terra?

MAGAZZINO

Metto tutto nelle scatole. In bauli. Di più non ce la faccio.
Tutta questa morte che avanza e circonda, che sia guerra, fuga, sfruttamento, cataclisma. E’ un gioco, tutto solo un gioco. Di interessi e di dominio, le cui regole complesse e mascherate e gli intrecci restano fuori dalla portata di chi deve mandare avanti baracca e burattini un giorno appresso all’altro.
Un gioco al massacro. Di popoli, di terre, di generazioni a venire. Uno sterminio pianificato.
Cronaca economico politica e sociale internazionale, non posso, non ho la forza di sostenerne oltre il peso. Leggo, approfondisco, ritaglio, stampo e metto nelle scatole. Per i posteri.
Che abbiano del materiale per crearsi nella testa un cazzo di filo rosso.

giugno 2014



(tutti i diritti riservati)